Rafa lo sa e però ci conta: perché ci sono verità che non si possono tacere, men che meno al momento della firma. La chiarezza, innanzitutto: e Benitez ha scoperto ben prima che dicesse sì quali fossero gli orizzonti: contratto di Cavani valido sino al 2017 ma clausola inserita come spada di Damocle e se qualcuno avesse presentato l’assegno da 63 milioni di euro… «Aspettiamo».
Un Cavani così, tre anni e centoquattro reti, capocannoniere fresco di laurea, è un top player con pochi eguali nel mondo: e allora, un’occhiata in giro è inevitabile, per non lasciarsi trovare impreparati (eventualmente), però val pena di credere che nulla cambi. Benitez se ne sta alla finestra, con il fascino conquistato nel corso di una carriera lustrata da una serie di trofei che valgono, eccome, anche nelle valutazioni del matador, al quale – dal punto di vista tecnico e tattico – ha sempre scatenato curiosità Pep Guardiola, un totem per chiunque, matador compreso. Il calcio si gioca con i piedi, ma anche con la testa: e Benitez rappresenta un elemento di richiamo egualmente significativo, un allenatore che attrae come una calamita, che potrebbe attrarre a sé un matador eventualmente incerto.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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