Lui è così: o tutto o niente. O un digiuno di oltre un mese o 5 gol in 12 giorni. Chapeau. « Grazie, grazie ». Ma lui è Cavani e, sapete cosa? « Mi piacciono le cose difficili. Le amo ». E gli piace anche ballare. e il siparietto che regala in campo dopo il gol è da spettacolo, spiegherà poi che è una danza del suo paese. Ah però, mica è uno qualunque il Matador. Il San Paolo lo sa e urla il suo nome: lo scandisce ben bene e poi se lo coccola e lo carica a suon di olè. Olè. Olè: ora è il momento di esibirsi in una vera arena spagnola, il Madrigal. E un vero matador non può che fremere e affilare la spada.
LA STORIA – E allora, avanti così: 5 reti in meno di due settimane, dicevamo, che sono da riassumere nelle doppiette di ieri e con il City, e nel graffio finale di Bergamo con l’Atalanta. Cinque gol in tre partite. Saltando la Juve. Con in dote punti importanti in campionato e un’ipoteca grande così sugli ottavi di Champions: « Se quella con il Manchester è stata una partita indimenticabile, quella di mercoledì con il Villarreal sarà una partita chiave, fondamentale: ci davano tutti per spacciati, avevano definito il nostro girone come quello della morte, e invece siamo qui. Ottimisti e pronti a continuare a così. Stiamo giocando bene, e la vittoria con il Lecce è una risposta importante: vuol dire che le forze ci sono, no? ».
Sì, certo. « Ora, però, non molliamo: in Spagna non possiamo sbagliare. Vogliamo entrare nella storia di questo club: daremo anima e corpo ».
LA DANZA – Il grido di battaglia è servito. « Ma peccato per il pareggio con la Juve: abbiamo perso due punti ». Lui non c’era. Ma questa è un’altra storia: « Sto vivendo un buon momento, mi sento bene, sto bene ». E si vede: « Segnare non è mai facile ». Ed è per questo che ieri ha bailato per festeggiare la prima prodezza? « Sì, sono i passi di una canzone che sta andando forte ». La danza di Cavani va ancora più forte.
IL FUTURO – Ride, Edy. E anche il piccolo infortunio che l’ha fermato con la Juve è alle spalle: « Ho vissuto un anno spettacolare, con una media-gol strepitosa, ma per me sono fondamentali i risultati della squadra ». Le tentazioni, però, non mancano: tutti lo vogliono. « Mi fa piacere di essere apprezzato dai grandi club, ma lascio parlare, sono abituato: nei miei pensieri c’è solo il Napoli, qui sto benissimo. Sono felice: mi aspetta un 2012 durissimo tra campionato, Champions e qualificazioni mondiali ». Finale con divagazione: « Tra quello inglese e quello spagnolo? Preferisco il calcio iberico, è più adatto alle mie caratteristiche ».
di due settimane, dicevamo, che sono da riassumere nelle doppiette di ieri e con il City, e nel graffio finale di Bergamo con l’Atalanta. Cinque gol in tre partite. Saltando la Juve. Con in dote punti importanti in campionato e un’ipoteca grande così sugli ottavi di Champions: « Se quella con il Manchester è stata una partita indimenticabile, quella di mercoledì con il Villarreal sarà una partita chiave, fondamentale: ci davano tutti per spacciati, avevano definito il nostro girone come quello della morte, e invece siamo qui. Ottimisti e pronti a continuare a così. Stiamo giocando bene, e la vittoria con il Lecce è una risposta importante: vuol dire che le forze ci sono, no? ».
Sì, certo. « Ora, però, non molliamo: in Spagna non possiamo sbagliare. Vogliamo entrare nella storia di questo club: daremo anima e corpo ».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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