Mauro Icardi fa quasi sempre gol da un mese a questa parte: ne ha fatti sette, da quando è iniziato il 2013. Anche Edinson Cavani è un altro che fa sempre gol, ma in casa ne fa di più: 11 su 18. È lui il principe dei bomber della serie A, anche se non segna da due gare. Per tutti e due una stagione mostruosamente bella. Il padrone di casa è il Matador, ovvero colui che per il Napoli è ormai bandiera e anche asta: regge tanto, quasi tutto, anche se Mazzarri ha costruito un impianto forte, serio, propositivo ed efficace comunque. Per Cavani contano i numeri (27 gol in questa stagione da sogno) e la valutazione di mercato: 63 milioni di euro.
Edi ha l’etichetta di un giocatore che non è solo bomber, ma anche super interprete del calcio moderno: un po’ come sta cercando di divenire Maurito, l’astro nascente della Sampdoria. L’argentino con passaporto italiano ha fatto 8 gol fino ad adesso e vale già 15 milioni di euro. Forse una esagerazione: lo vogliono tutti, in Italia. Un po’ come Cavani, corteggiato dal top dell’Europa calcistica.
Cavani e Icardi. Napoli-Sampdoria è soprattutto il loro primo duello, il loro prima faccia a faccia da avversari, in attesa di capire se De Laurentiis possa coronare il sogno di farli giocare insieme, il prossimo anno. Una mini Uruguay-Argentina, considerando poi anche il duello con il portiere blucerchiato Sergio Romero. «Uruguagi» e argentini sono più che cugini: sono fratelli. Hanno solo due motivi di rivalità: le origini del tango e il calcio, per l’appunto. Litigano solo quando la Celeste sfida la Seleccion soprattutto perché da una parte c’è un Paese di 3 milioni di abitanti contro gli oltre 40 dell’Argentina. Un fuoriclasse contro il pupillo di Messi che ha però personalità da vendere: non per nulla è cresciuto in un vivaio incredibile come quello del Barcellona.
Due campioni molto simili sul piano tecnico, atletico e comportamentale. Cavani (1 metro e 84 cm) regala a Maurito (1 metro e 81) poco più di 3 cm centimetri di altezza e pochi kg di peso: diversi nell’età (ballano ben 6 anni di differenza), ma ugualmente decisivi. Guardando le cifre della loro ultima stagione, i numeri sono sbalorditivi. Cavani ha realizzato ben 27 reti in 31 gare ufficiali, Icardi è diventato titolare nella Samp degli under 24 solo il 17 novembre, nel derby col Genoa, segnando il primo gol in serie A all’età di 19 anni, 8 mesi e 27 giorni (meglio di Cavani, che il suo primo gol nel campionato italiano lo ha realizzato in Palermo-Fiorentina a 20 anni e 25 giorni, il giorno del suo esordio).
Dal 6 gennaio in poi Icardi si è scatenato: 7 gol in sei partite ufficiale, a partire dalla regale doppietta alla Juventus. Due autentiche macchine del gol. Edi e Icardi sono davvero dei fenomeni di reattività neuromuscolare: una grande dote atletica per entrambi, il braccio armato che esalta le straordinarie qualità tecniche. Poi la capacità di riproporre in rapida successione le fasi di accelerazione, decelerazione e riaccelerazione mandando sistematicamente a vuoto l’avversario di turno. «Cavani? Per me è un idolo», ha ammesso Maurito più volte.
Il confronto è pur sempre solo ipotetico, tra un campione che non deve dimostrare nulla a nessuno e un altro che è solo agli albori. Cavani infatti è il prototipo dello sportivo universale del terzo millennio: forte, veloce, esplosivo, tecnicamente completo. Uno fa i gol per lo scudetto, l’altro per togliere dagli impicci la Sampdoria. Vivono questa stagione con obiettivi di club diversi. I numeri della sfida dicono Cavani. Un po’ come la partita dice Napoli.
Il duello a distanza tra i simboli delle squadre di Mazzarri e Delio Rossi inizia alle ore 15. Buon divertimento.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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