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Bacconi: “Cavani bravo nell’inserimento del gol ma la difesa viola l’anticipa spesso”

Adriano Bacconi legge la gara del Franchi: "Hamsik legge bene gli spazi ma Neto blocca i lanci lunghi"

A Firenze il reparto difensivo è quello che ha fatto vedere le cose migliori premiando la scelta di Mazzarri di confermare Britos al centro del  pacchetto arretrato e quella della società di non guardare alla diatribe  contrattuali ma di lasciare Campagnaro a disposizione del tecnico. La forza nei duelli individuali di Campagnaro e Gamberini sommate alle qualità del difensore uruguagio nel dirigere il reparto e costruire l’azione da dietro rendono il pacchetto  arretrato azzurro veramente competitivo. Peccato per le due amnesie di De Sanctis nel primo tempo che hanno dato fiducia alla Fiorentina che poco aveva fatto per meritarsi il vantaggio. Il lancio di Roncaglia è anomalo anche per come gioca solitamente la Fiorentina che predilige il fraseggio corto, ma l’assenza di Pizarro e il trattamento riservato da Hamsik al suo sostituto Aquilani, sempre guardato  a vista, inducono il difensore viola a cercare la soluzione a scavalcare per raggiungere l’avamposto Toni. De Sanctis accorcia troppo finendo per andare ad incrociare la traiettoria di corsa di Britos, impegnato a frenare Toni, invece che quella della palla che lo scavalca. La sfera rimbalza beffarda addirittura a 7metri dalla linea di porta prima di rotolare in rete. Il secondo episodio avviene subito dopo che Cavani aveva rimediato al suo primo errore di De Sanctis, sul finale della prima frazione. Inler sbaglia un disimpegno tirando addosso a Jovetic, la palla si impenna dando, in teoria, il tempo al portiere per appropriarsene in uscita alta. De Sanctis però, ancora sotto shock, rimane trai pali, mettendo in difficoltà Campagnaro.Toni si infila e batte a rete di sinistro. Solo a questo punto il numero 1 partenopeo di decide a buttarsi sui suoi piede rimediando  all’incertezza precedente. I due moduli,inizialmente speculari, hanno facilitato queste contrapposizioni. Non a caso nel primo tempo le cose migliori sono arrivate sulle palle rubate nel traffico. I più lesti tra gli azzurri a sfruttare queste situazioni sono stati Zuniga e Hamsik. Sono però mancati le intese, in altre circostanze perfetti, con Pandev (opaco nei primi 45’) e Cavani, lanciato il profondità con efficacia solo due volte in tutta la partita. In entrambi i casi dallo slovacco e sempre anticipato dal portiere viola Neto, apparso reattivo ed efficace. Come nel primo tempo, il Napoli è partito bene anche nella ripresa e sembrava avere qualcosa in più, pur tradendo qualche nervosismo e qualche irruenza di troppo. Al 18’ la supremazia degli ospiti si palesa con una manovra prolungata verticalizzata con un pallonetto liftato di Inler a pescare Hamsik dietro la linea difensiva (una soluzione più volte reclamata dalla panchina). L’ex bresciano potrebbe di testa scavalcare il portiere, come aveva fatto Floccari il giorno precedente a Palermo, invece tenta la schiacciata in torsione sul secondo palo, senza la forza sufficiente. 

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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