Come lui non c’è nessuno: e in quell’universo illuminato dalla stella che brilla, persino Diego finisce per restarne accecato. Il calcio secondo Cavani è una missione impossibile trasformata invece in «umanissima» , persino abbordabile: e la carica di quei centouno gol che ha infiammato Napoli trascina dritto all’Olimpo degli dei, in quella dimensione onirica da vivere immergendosi in se stesso, esibendo cifre da mille e una notte (da Champions), affascinando e quasi stregando con le movenze di una etoile, strapazzando con quella leggerezza che contiene pure l’eleganza indiscutibile d’un fuoriclasse.
IL MURO – Delle cento reti resta frantumato sotto il peso d’un fenomeno così poco normale e mentre Diego Armando Maradona – il calcio – resta comunque irraggiungibile nella sua immensità, almeno le statistiche affiancano Cavani al Mito e spingono ad accostamenti che la media-gol non ritiene arditi: quel totem inviolabile, l’idolo indiscutibile per intere generazioni – persino per chi non l’ha mai visto giocare e se l’è fatto raccontare – viaggia metri oltre il cielo, a quota centoquindici, una cima collezionata attraverso duecentocinquantanove partite per uno 0,44 da applausi. Ma Cavani, il principe azzurro d’una città ormai ai suoi piedi, s’è spinto al di là della fantasia e l’ha resa reale: centouno volte bomber e in centosette gare, per uno 0,94 da brividi. «E l’anno prossimo proverò a superare Maradona» .
LA VOGLIA – Di stupire non s’è mai placata e in quel desiderio figlio dell’euforia, al novantaquattresimo di Napoli-Inter, c’è un filo spesso di verità, c’è il sincero legame con quella folla adorante, c’è la consapevolezza d’un mercato apertissimo ma anche il mistero (fitto) d’un futuro ancor tutto da decifrare. «Io penso soltanto a segnare e al Bologna, la nostra prossima avversaria. Il mio domani è quello, è mercoledì ».
SEI FORTE PAPA’ – Dedicato a Bautista, dedicato al San Paolo che se lo mangiava con gli occhi inumiditi da una seconda Champions ormai intravista da vicino, dedicato a chiunque abbia creduto in lui, dedicato a Cavani, il signore delle doppiette & delle triplette, centouno reti e la certezza di essere stato conquistato da Napoli, come ribadito da Claudio Anellucci, uno dei suoi manager, a Crc: «Perché lui avverte l’affetto della gente. Perché lui ama questa città. E quando è uscito dal campo, mentre salutava, si è commosso» . Pure gli alieni hanno un cuore che batte e le centouno prodezze rappresentano il collante d’una unione consolidata, ritmata a suon di gol.
IL MERCATO – Dio salvi la Regina e, da Napoli, invocano anche un’attenzione per Cavani, il «mostro» che ha sedotto gli sceicchi, il primo pensiero del Manchester di Roberto Mancini. Ma le porte per scatenare le fantasie sono aperte ovunque: scrivono in Portogallo di un interesse per Fernando Francisco Reges, in arte semplicemente Fernando (27), del Porto; aggiungono in Germania di un interesse per Burak Yilmaz (27) del Galatasaray. Le City-car conducono però sempre a Dzeko, eventualmente la Regina decida d’intervenire…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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