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Cavani avvisa Juve e Inter: “Pronti per il riscatto”

Nessuno in Italia nel 2012 ha segnato quanto il Matador 39 gol in 53 partite ufficiali

È il trionfo dell’idolo perfetto tra gol e magie. Cavani è il genio tranquillo che vive per il Napoli. «Perchè io solo qui mi esalto, solo qui sto veramente bene». Lui c’è sempre. C’è nelle notti magiche in cui c’è da scrivere la storia (come contro il Chelsea o la Juve nella finale di Coppa Italia) e nei pomeriggi apparentemente senza gloria come quello contro il Pescara. Edinson Cavani, ma forse sarebbe meglio chiamarlo «Edison» perché è lui che accende ogni volta la luce, è lui la lampadina che diventa il faro nell’attacco del Napoli, supera se stesso e tutti gli altri: nessuno tra i bomber che giocano in Italia ha fatto meglio di Cavani nel 2012. Il Matador ha segnato più di tutti: più del Principe Milito (29 gol), più di Totò Di Natale (27) e di Rodrigo Palacio (23) e Fabrizio Miccoli (19).
Il cannibale di Salto, di gol, nell’anno solare ne ha firmati ben 39 gol col Napoli. Una enormità. Tutto è iniziato a Palermo, l’8 gennaio: poi in 53 partite ufficiali con la maglia azzurra. Bilancio di reti che aumenta di 2 se si aggiungono i gol realizzati nella 9 partite con cui ha giocato con la sua nazionale, l’Uruguay di Tabarez. Insomma, un totale di 41 reti. Una meraviglia. In questa classifica dei sogni, tra gli «dei dell’Olimpo» calcistico europeo, ecco che inevitabile spunti il suo nome: in cima a tutti c’è Leo Messi (88 gol e poco importa se è o non è il record dei record), poi Cristiano Ronaldo (62), Ibrahimovic (49), e Radames Falcao (48). A 41, tutto compreso, Edi Cavani. Quinto in questa memorabile graduatoria. Nessuno si sorprende, dunque se sia stato inserito dalla Uefa nella top 11 dell’Europa League dopo la fase a gironi, unico tra «gli italiani».
«Ma a me interessa solo che i miei gol servano per vincere con il Napoli: siamo al top, non ci arrendiamo mai», ha sempre detto Edi il fenomeno che ha pur sempre nel mirino i primati di Careca e Maradona. Cavani è una macchina da gol, una fabbrica di giocate magistrali, un collante di reparti, insomma è tutto. Il più moderno tra gli attaccanti in circolazione, il più completo, il più eclettico. L’uruguaiano dalla faccia da bambino e neanche un pelo sul corpo è un mix tra spettacolo e potenza atletica. Difficilissimo trovare tutto questo in un unico giocatore: in pochi in Europa in qualche modo possiedono la capacità di sintesi perfetta che ha il Matador.
Piace a tutti, Cavani. Mai sentito un compagno di squadra parlar male di lui. La sua clausola è quella di un big: ci vogliono 60 milioni per strapparlo al patron De Laurentiis. Col Bologna giocherà in attacco quasi certamente al fianco di Lorenzo Insigne. Sicuramente con il desiderio di far gol, da cannibale com’è, ma anche di conquistare altri tre punti per far ripartire la rincorsa del Napoli alla Juventus. I suoi gol servono per lo scudetto. «Ci crediamo tutti, possiamo lottare fino alla fine per dei traguardi importanti», spiega il Matador. Il ko con l’Inter lo ha rattristato. Ma è bastato poco per rialzarsi.
In serie A quest’anno il massimo del digiuno lo ha avuto tra il 25 marzo e il 24 aprile, tra il 2-2 col Catania e l’10 a Lecce: nel mezzo tre gare senza far gol con Juventuis, Lazio e Atalanta. Un digiuno da record assoluto, per uno come lui. Poi ha fatto gol dalla Champions alla Coppa Italia, dal Chelsea al Novara. La sua striscia parla di 19 gol in 19 partite da quando, l’11 agosto, è iniziata la stagione. Il Bologna e Pioli, bestia nera del Napoli, sono avvisati.

Pino Taormina per “Il Mattino”

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