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Cavani attacca i suoi limiti

Per il "Matador" sono tre stagioni con numeri impressionanti

Ma le stelle mica stanno a guardare…E in questa notte che s’illumina d’immenso, Napoli-Roma è una scia luminosa che traccia il solco della felicità, lo spot d’un calcio intramontabile e festoso che emerge in ogni angolo del campo e in qualsiasi istante di quell’ora e mezza da aspirare a pieni polmoni, boccate d’energia pulita che traspira da ogni giocata. Si riparte e l’epicentro del San Paolo è intorno a quel matador che ottantotto ne ha fatte e (almeno) centosedici ne pensa: per raggiungere Diego e sistemarsi oltre il Mito, per riscrivere la Storia (con la maiuscola, s’intende) a modo proprio e poi lasciare il segno. E’ Napoli-Roma ma è anche un Cavani contro se stesso, in una sfida misteriosa ma comunque affascinante, con l’orizzonte da definire per sapere poi un giorno chi essere, cosa essere.

IL RECORD – Trentatré reti nella prima stagione, trentantré reti nella seconda e ora che siamo ancora al di qua dal mezzo del cammino di questo percorso entusiasmante, ventidue gol, con tredici autografi in campionato ed una dimensione imponente da tratteggiare attraverso quel talento strepitoso che ha trasformato Cavani in una macchina perfetta, il centravanti moderno che avanza ed indietreggia senza macchia e senza paura, il totem di una universalità che lo descrive come un fenomeno paranormale, l’esempio d’atletismo unico nel suo genere.
STREPITOSO – I numeri, nel loro piccolo, non mentono mai, e ventidue partite infarcite (in media) da altrettanti gol rappresentano una tendenza ineguagliabile, una marcia inarrestabile cominciata nell’afa di Pechino, l’11 agosto, e poi proseguita con perfezione chirurgica tra campionato, Europa League e coppa Italia sino al 22 dicembre, a Siena, rigore al novantesimo per non negarsi nulla, men che meno il piacere di poter dire che Cavani c’è sempre, mica solo statisticamente, e che ciò che consegnò nella bustina spedita a Babbo Natale vale anche per la carissima Befana: «Noi scendiamo sempre in campo per vincere e puntiamo sempre al massimo. I conti si fanno alla fine ma noi ce la giocheremo sempre».
GIALLO & ROSSO – Napoli o Roma, Cavani o Totti: è una serata specialissima da consumare osservando le star, un’altra invitante esibizione di classe allo stato puro, l’ennesima occasione per (ri)lanciarsi all’inseguimento di Madame, la voglia matta di sistemarsi (comunque) tra le maggiori pretendenti ad un posto in Champions: e poi, il gol, un richiamo irresistibile, la via maestra da percorrere a petto in fuori e a testa alta, dando un’occhiatina distratta (?) alla classifica dei cannonieri ed un’altra a quella dei bomber azzurri di tutti i tempi, una delle mete fissate per rimanere per sempre. Napoli-Roma è per Cavani un formicolio, la scoperta di aver di fronte un’avversaria alla quale pur avendone segnate tre – all’Olimpico – non è mai riuscito a farne neppure una al san Paolo. E le stelle non vogliono star certo a guardare….
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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