Questi sono giorni duri, perché emozionanti dal punto di vista personale, ancor prima che professionale: ed, al di là delle reti che mancano, c’è un altro fiocco azzurro da preparare e da sistemare sull’uscio della porta di casa. Quelli che verranno saranno inevitabilmente i giorni di Lucas, il secondogenito in arrivo, il fratellino per Bautista, il nuovo potenziale erede al trono del principe del gol, che conta le ore e aspetta di volare in Uruguay per raggiungere Maria Soledad, già a Salto. Questi sono anche i giorni di mamma Berta, che è arrivata in Italia all’incirca un mese fa e che rimarrà in compagnia di suo figlio Edinson, dopo il viaggio in Terra Santa, molto probabilmente, sino alla metà del mese, quando il centravanti azzurro dovrà rientrare in Patria per rispondere alla convocazione della Nazionale e per assistere al parto, che dovrebbe cadere proprio intorno all’ultima decade di marzo. Questi sono i momenti per staccare la spina, per riprendersi un po’, per smaltire le tossine di un semestre duro, tra campionato, Europa League, la «Celeste», i viaggi infrasettimanali che cancellano gli allenamenti «salutari» ed impediscono di tornare ad essere se stessi, a ritrovare la condizione giusta ed anche a «sentire» la porta, perché una partita dietro l’altra finisce solo per accrescere la fame di gol e probabilmente rimuove la necessaria lucidità.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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