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Cavani: “Arsenal-Milan ci servirà per affrontare la partita con la giusta determinazione”

IL "Matador": "Queste partite si caricano da sole"

Un gol, cos’è mai un gol? E’ l’epicentro dell’esistenza, è il passepartout per la felicità, è l’essenza d’un Matador, cinquantasette reti in un anno e mezzo di Napoli e un’altra ancora che serve per la gloria. Un gol, cosa sarà mai un gol? E’ il regalino per Maria Soledad e Bautista, sistemati a osservare dall’alto, in uno Stamford Bridge che vibra – di paura, di passione – per un Matad’or: lassù qualcuno ti ama, Edi.

Cavani, che effetto fa?
«Bella sensazione, perché senti di essere protagonista di una gara importante, una delle più importanti della stagione. Poi il campo dirà….».

Che Chelsea si aspetta?
«Sinceramente non penso che troveremo una squadra diversa da quella dell’andata e questo lo dico a prescindere da come è finita. Siamo consapevoli di avere di fronte un’avversaria di elevatissimo spessore, piena di campioni. E poi ci sono altri precedenti che insegnano».

Pensa ad Arsenal-Milan?
«E penso che in quella circostanza abbiamo avuto l’ennesima prova di cosa ci aspetti a Stamford Bridge, di quanto sia duro questo impegno. In partite del genere, il destino può cambiare in appena cinque minuti. L’Arsenal lo ha ribadito in maniera netta e indiscutibile» 
Torna in Inghilterra e lei qui piace, eccome…
«L’attenzione generale fa piacere, ma io ho in testa solo il Napoli e questa partita. La giochiamo in uno scenario fantastico, come lo sono questi stadi e contro uno dei club più forti in circolazione. Troveremo un ambiente particolarmente caldo, però rispettoso di chiunque: faremo la nostra partita, distrazioni non ce ne saranno».

Cosa chiede a se stesso?
«Di dare il massimo di spremermi fino all’ultima goccia di sudore. Io ragiono in termini collettivi, non penso a me stesso».

Ma uno che ha il gol nel sangue…
«Lo insegue, come sua abitudine, ma senza farsene un tormento. Io voglio passare il turno e per farlo uscirò dal campo senza energie».

Cavani, Lavezzi e Hamsik: sembrate nati per giocare assieme.
«Ripeto un concetto che ho espresso più volte in passato: qui, i miei compagni di squadra, mi hanno fatto sentire subito come se fossi a casa mia; ho respirato immediatamente la stessa aria della mia Nazionale. In ogni spogliatoio, come in ogni settore professionale, ci sono uomini diversi tra di loro: nel calcio c’è quello umile, quello più estroverso. Io qui sono stato accolto benissimo e benissimo sto…». 

Puntuali, poi, arrivano le voci di mercato: e sempre su Cavani, Lavezzi e Hamsik…
«Ma perché adesso stiamo attraversando un grandissimo momento; non era così quando le cose andavano meno bene. Tutti quanti noi del Napoli però siamo stati bravi a uscirne e ora vogliamo goderci questo periodo favoloso. Del futuro non ha senso discutere, perché non si può prevedere il domani: può darsi che restiamo tutti qua per altri cinque anni, può darsi che ciò non accada. Abbiamo il Chelsea da affrontare…». 
A Stamford Bridge è la sua duecentesima partita da quando è in Italia…
«E, lo dico con serenità, la vivrò senza assilli. E’ chiaro che ha un valore assai particolare ma, credetemi, quando l’arbitro fischierà tutto scivolerà via di dosso, da dentro. E ognuno tenterà semplicemente di raggiungere il proprio obiettivo».

Come si affronta un match del genere?
«A modo nostro. Il Napoli ha un suo gioco, non deve modificarlo assolutamente. Inutile lasciarsi travolgere dalla tensione, non ha senso e procura solo danni. E’ una partita e noi ne abbiamo giocate così tante assieme…».

Segna con una media superiore a Maradona e a Careca…
«Quando sono arrivato qua, non m’ero proposto questo: sapevo di ciò che ha fatto Diego, dell’amore della gente; poi ho letto la storia del club, perché io da bambino non seguivo il calcio, e ho scoperto l’importanza di Careca e quella di Alemao. Non tento di imitare nessuno, ma spero e sogno di poter lasciare un’impronta, un giorno, così come hanno fatto loro». 
La notte prima del Chelsea qual è la fantasia ricorrente?
«Restiamo con i piedi in terra e procediamo secondo le nostre abitudini. Intendiamo fare una grande partita, perché abbiamo davanti la possibilità di realizzare le nostre aspirazioni e quelle dei nostri tifosi. Siamo in vantaggio, ma non conta: ciò che vale è la sentenza di stasera. Il Napoli vuole arrivare ai quarti di finale, non mollerà neppure un istante, sino al triplice fischio finale».

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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