Tre reti sotto il cielo d’una Napoli illuminata a giorno e la stella che abbaglia e ora corre incontro a Diego, dunque nell’immensità, è l’astro splendente dell’ennesima notte indimenticabile: Cavani 3, Lazio 0, per afferrare e poi di slancio superare Canè e Vinicio, i simboli d’un calcio egualmente indimenticabile, le tracce d’un Brasile che resiste all’usura della memoria, per diventare (ma solo momentaneamente) la settima meraviglia della classifica dei cannonieri di tutti i tempi. «Sono felice per ciò che ho fatto ma sono contentissimo perché il Napoli ha fatto una grandissima partita. Qui c’è voglia di far bene, tutti, anche chi resta fuori. Qui ognuno dà sempre il massimo. Qui è bello. Questa è una grande squadra, lo abbiamo dimostrato, abbiamo tanta fame e tanta voglia».
I NUMERI – La sesta tripletta ad uso e consumo d’una città ormai stregata con un talento straripante è l’ennesima dimostrazione di potenza tecnica ed atletica d’un attaccante nato per segnare ma anche per sbalordire, un uomo ovunque che copre e marca, fa lo stopper e (soprattutto) il centravanti e lo fa esaltando se stesso e sublimando l’interpretazione in chiave moderna dell’attaccante da amare. «Io penso solo al Napoli, mai a me stesso: qui abbiamo tutti lo stesso obiettivo e nessuno s’è mai tirato indietro. C’è un gruppo favoloso. Segnare è bello, ma quel che conta è l’obiettivo della squadra e noi sappiamo qual è».
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