La storia ha i contorni di un giallo. Perché se un attaccante famelico come Cavani — 68 gol con il Napoli in 97 partite — s’inceppa clamorosamente con la Nazionale uruguaiana, un colpevole va individuato. L’indagine, a dire il vero, non avrebbe bisogno di un Pepe Carvalho. L’investigatore nato dalla penna di Manuel Vàzquèz Montàlba è uno che se ne intende. E gli basterebbe analizzare la carta d’identità calcistica del bomber di Salto per trovare la soluzione. Il Matador è un “delantero centro” che solo nella sua posizione riesce davvero ad incantare. È una miscela unica nel panorama mondiale che ha cancellato la concezione del centravanti vecchio stampo. Cavani è universale: un attimo prima difende sul corner avversario, quello dopo è libero di sprintare e ha la lucidità per fulminare il portiere. Mazzarri ha avuto la giusta intuizione e gli ha cucito addosso un ruolo perfetto per farlo esplodere in fase offensiva. In Uruguay, invece, Tabarez fa orecchie da mercante e pure contro la Colombia — senza il partner Suarez — gli ha chiesto compiti supplementari sull’odiata fascia destra. Una squadra sballata, dunque, crollata nel caldo di Barranquilla: 4-0 per i colombiani con un gol pure di Juan Camilo Zuniga. Gli straordinari cui è stato sottoposto Cavani ne hanno limitato l’enorme potenziale tant’è vero che la sua media realizzativa con la Celeste (11 reti in 41 partite) lo relega quasi al ruolo di comprimario. Il bottino non è certo all’altezza di un attaccante richiesto dai club di mezza Europa che De Laurentiis ha dovuto blindare con un ingaggio da 4,5 milioni di euro con tanto di maxi-clausola fissata a 60 milioni. La differenza è talmente evidente che se ne sono accorti pure in patria. L’ennesima sconfitta ha scatenato l’ennesimo fiume di polemiche che ha coinvolto in pieno il ct Tabarez. Il “Maestro” dovrà necessariamente trovare la giusta soluzione martedì contro l’Ecuador, altrimenti rischia grosso in chiave mondiale.
Fonte: La Repubblica
La Redazione
M.V.
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