«Ma quello lì è Cavani, il nuovo attaccante del PSG…» . Ed un fotografo che sbarca il lunario all’aeroporto Charles De Gaulle, offrendo servizi a giornali ed agenzie di stampa, ha cominciato a scattare. Foto neanche così nitide. Uno, due, tre scatti. Il Matador con la sua capigliatura folta, con la faccia stanca per il viaggio, con polo verde e jeans, ha trovato ad attenderlo due persone: il suo manager, Pierpaolo Triulzi, ed un dirigente del PSG, monsieur Letag. Nessun tifoso del club transalpino, solo qualche saluto da lontano di qualcuno che l’ha riconosciuto. E nessun cronista. Il suo arrivo era stato tenuto segreto. Ma neanche durante la giornata, quando si è sottoposto alle visite mediche all’ospedale Pitié Salpetrier c’è stata tutta questa ressa: un paio di telecamere, pochi giornalisti. Oggi alle 16 verrà presentato ufficialmente al Parco dei Principi e forse lì troverà e una sala affollata. E’ comunque il calciatore costato di più nella storia della Ligue 1: sessantadue milioni di euro, escluso i contributi di formazione e solidarietà ai club in cui è transitato. E’ un attaccante che guadagnerà dieci milioni di euro a stagione per cinque anni. Una tombola. Ed alle 16 di oggi non sarà più un tesserato del Napoli, bensì la punta di diamante del PSG, dove quasi certamente non incrocerà Ibrahimovic ma sicuramente gli ex compagni Lavezzi, Pastore e Sirigu.
CON LEONARDO – Dopo aver scambiato pochi convenevoli con Triulzi e Letag, il Matador ha chiesto di raggiungere l’albergo per riposare. Con un’auto privata è stato accompagnato in un albergo a cinque stelle extralusso agli Champs-Élysées. Qui, a pranzo, è stato raggiunto dal presidente del PSG, lo sceicco Nasser al-Khelaifi, rientrato apposta dal Quatar, e da Leonardo, già ds dimissionario (lascerà la carica il 2 settembre). Sono entrati nei particolari del contratto, parlando poi un po’ di tutto: di futuro, progetti, ambizioni del club. E c’è stata anche la telefonata di benvenuto da parte di Laurent Blanc. Alle 16, Cavani si è recato all’ospedale Pitié Salpetrièr per sottoporsi alle visite mediche. Superflue del resto, visto che gode di ottima salute. E qui ha incrociato un po’ di giornalisti. «Una declaracion, por favor» . Ma il Matador a testa bassa s’è infilato nel Suv ed è tornato in albergo.
A NAPOLI – Il suo arrivo a Parigi è stato vissuto quasi in tempo reale a Napoli, grazie ad internet. Un senso di vuoto tra i tifosi. Svanita anche la speranza di chi fino all’ultimo aveva creduto in una possibile retromarcia. E la delusione ha lasciato spazio alla rabbia quando gli inviati a Dimaro hanno fatto trapelare un’indiscrezione registrata durante
la cena con i dirigenti partenopei svolta la sera prima: il Napoli ha provato a garantire al Matador lo stesso ingaggio promesso dal PSG attraverso un sms. Paradossale, per non dire altro. Provarci proprio nel giorno in cui il calciatore stava atterrando a Parigi? Ed attraverso un telefonino? Bah. Sta di fatto che molti tifosi ieri hanno vissuto una giornata di profonda amarezza. Nonostante si voglia far passare Cavani come un venale, o ancora peggio un traditore, migliaia di sportivi ricordano le sue prodezze in Champions ed Europa League, i suoi 104 gol in tre anni che hanno portato il Napoli nell’olimpo del calcio italiano ed europeo. E tutti ora a chiedersi chi potrà mai rimpiazzarlo. Ed a chi la società si sta rivolgendo dal momento che diversi top player hanno già preso altre destinazioni o costano più della metà della clausola intascata. Disorientamento ed insoddisfazione, questo si percepisce in città. Ma resiste la riconoscenza nei confronti di un calciatore che non si è mai tirato indietro. Anzi, in campo ha dato tutto e di più.
LE DIFFERENZE – L’unica consolazione dei tifosi partenopei è stata nel vedere quella foto scattata all’aeroporto: Cavani accolto nell’indifferenza generale. «Quando arrivava a Capodichino dopo vittorie memorabili e dopo essere diventato Cavani doveva evitare l’uscita principale tanta la gente ad attenderlo e ad acclamarlo. Che tristezza quella foto nell’assoluta indifferenza », diceva la gente per strada ieri. E chiedeva: «Chi arriverà adesso al suo posto? Quei soldi della clausola vanno spesi tutti e bene» . Rabbiosa la reazione dei tifosi. Una reazione che forse neanche l’aggancio a Damiao riuscirà a placare. Probabilmente solo quando il Napoli comincerà a far gol con la stessa puntualità ed abbondanza del Matador. Ma ci vorrà del tempo. Ed intanto sta per scattare la campagna abbonamenti senza il calciatore più rappresentativo. Ed oggi pomeriggio chissà cosa dirà Cavani al Parco dei Principi quando gli verranno chiesti i veri motivi di questo divorzio così traumatico per i tifosi, non per la società che incasserà una montagna di euro. «Se non ci fosse stata questa clausola rescissoria, non avremmo venduto Cavani nemmeno per settanta milioni. E’ una questione di principio: con il denaro non si può comprare tutto» ha fatto sapere la società in serata.
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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