E poi dicono che sognare non costi nulla. Si scrive Cavani e si apre un caveau, dal quale tira fuori sino all’ultimo centesimo di quei sessantatré milioni di euro da riconoscere come clausola compromissoria al Napoli: e poi le commissioni e poi un contratto – un quinquennale almeno, partendo da sette netti, dunque quattordici lordi – e i premi e i benefit. Business is business e per regalarsi quel bomber da favola, centoquattro reti al Napoli in tre anni, servono forzieri o almeno sceicchi o anche intenzioni autentiche per provare a strappare l’idolo d’una folla che trattiene il fiato, va a leggere nelle pieghe del contratto, scopre che il pericolo reale avrà vita sino al dieci agosto, la data ultima per presentarsi con le mani piene, bussare con i piedi e poi chiedere al matador se anche lui lo voglia. Il Cavani a peso d’oro è un fuoriclasse da circa 120 milioni di euro, una montagna di danaro che si potrà tentar di scalare sino alla notte di san Lorenzo: quando cadono le stelle. Oppure restano nel cielo di Napoli.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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