Quando giocava lui, era il vero derby del Sole. «Sfide quasi in amicizia anche se in campo c’era battaglia fino alla fine. Si respirava sempre un’atmosfera particolare quando si andava a Roma e la stessa cosa accadeva per i giallorossi quando venivano a Fuorigrotta». Ricordi di Luciano Castellini, detto Giaguaro, un’onoratissima militanza in azzurro proprio negli anni in cui la sfida tra Roma e Napoli era tale sul rettangolo verde e basta. «Sarebbe bello rivivere quelle sensazioni a livello di tifoserie, questa potrebbe essere una buona occasione visto che le due squadre sono tornate a competere per lo scudetto».
La Roma vanta la difesa meno bucata e il miglior attacco del campionato, subito dietro c’è il Napoli. È proprio il confronto tra le due squadre più forti del campionato?
«Per il momento la classifica dice questo e, si sa, i numeri sbagliano raramente. Sorprende la compattezza del reparto arretrato giallorosso, sempre ben protetto: è stato ceduto un campione come Marquinhos eppure le cose vanno meglio. Segno che si lavora molto e bene sul concetto di fase difensiva».
In porta c’è l’ex azzurro De Sanctis.
«A Napoli non è stato mai messo in discussione, è un giocatore affidabile e di indubbio valore. A Roma sta facendo bene così come faceva a Napoli, non mi sorprende».
Dall’altra parte ci sarà Reina, un numero uno di spessore internazionale.
«Leggo e sento dire che sia stato preso soprattutto perché gioca molto bene con i piedi. A me interessa che un portiere sappia parare, non che usi bene i piedi. Detto questo, anche sul valore dello spagnolo non ho niente da obiettare, mi pare che il suo inizio a Napoli sia stato più che soddisfacente. Tempo fa lo andai a vedere quando difendeva la rete del Villarreal, lo seguivo per conto dell’Inter. È bravo nelle uscite e attento tra i pali».
È stato acquistato anche Rafael ma per Benitez non esiste dualismo, il numero uno è Reina.
«A Napoli non è mai facile per portieri giovani, di questo brasiliano parlano tutti bene, segno evidente che ha stoffa. Non sono d’accordo sulla concorrenza in questo ruolo, è una cosa che non mi piace e che rischia di sottrarre tranquillità: alla lunga potrebbero gufarsi a vicenda».
Cosa può dire Roma-Napoli all’ottava giornata?
«Non è decisiva per lo scudetto, questo è certo. Però da questa gara verranno fuori indicazioni utili sullo stato di forma di entrambe, non dimentichiamo che la Roma non ha le Coppe e quindi punta tutto sullo scudetto. Se una delle due vince, avrà parecchio morale in più dalla sua parte».
Per il titolo sarà una lotta a tre?
«Penso di sì anche se aspetterei qualche altra partita prima di considerare l’Inter fuori dai giochi. La Juve resta comunque la grande favorita».
Chi potrà decidere il match dell’Olimpico?
«Nella Roma va tenuto d’occhio Totti. Tra gli azzurri mi piace molto Insigne: un campione, sono il suo primo tifoso».
Fonte: Il Mattino.
La Redazione.
D.G.
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