L’entusiasmo di Castellammare è travolgente; le bandiere gialloblù che sventolano all’esterno delle case costruiscono l’universo cromatico dell’adrenalina di una città che sogna il ritorno in Serie B dopo sessant’anni. Allo Stadio “Menti” il pubblico trascina la compagine di casa, con tanti giovani promettenti ed oggettivamente inferiore come organico all’Atletico Roma di Baronio, Doudou e fortunatamente mancava Mauro Esposito.
Mette i brividi la coreografia della curva stabiese; una grande vespa, il simbolo della Juve Stabia e contestualmente sulle gradinate volano coriandoli e palloncini, tutti di colore gialloblù. “Serie B, questa volta sì” è il grido di battaglia di Castellammare, a cui si unisce la Campania calcistica che sogna di avere, dopo la Nocerina, un’altra compagine in Serie B. La giornata per la nostra regione non è felice; l’Avellino a Trapani ai supplementari abbandona le ultime speranze di approdare in Prima Divisione della Lega Pro, la Salernitana cade a Verona con un netto 2-0 per gli scaligeri.
Il clima trascina la Juve Stabia, che al 4′ colpisce un palo con un colpo di testa di Molinari. E’ paradossale poi che l’altra occasione degna di nota capiti di nuovo a Molinari al 90′, in questo casa salva l’estremo difensore Ambrosi. Oltre agli squilli di Molinari, restano da sottolineare solo le proteste stabiesi per il calcio di rigore non assegnato a Raimondi all’84’ ed il fuorigioco ravvisato a Ciotola, lanciato a rete. Nel primo tempo la Juve Stabia mostra maggiore intensità rispetto agli avversari ed anche buone trame di gioco, ma è poco incisiva in fase offensiva, con Albadoro che si allarga troppo sulla fascia sinistra e Corona apparso in non splendide condizioni atletiche. Nella ripresa Braglia e Chiappara provano con i cambi ad alzare un po’ i ritmi; entra Mazzeo per De Oliveira nell’Atletico Roma, la Juve Stabia risponde con Mbakogu al posto di Corona, Ciotola al posto di Albadoro e Raimondi al posto di Tarantino. I romani inseriscono anche Romondini per Franceschini e Tombesi per Ciofani.
La storia non cambia, l’Atletico Roma specula sul risultato con la grande qualità a centrocampo espressa dai lanci di Baronio. Nella Juve Stabia, nonostante la buona prestazione di Davì (classe ’90) si sente l’assenza di Mezavilla. Lo sottolinea indirettamente anche Braglia nel post-partita: “Abbiamo effettuato solo quattro volte dei cambi di gioco e ci siamo resi pericolosi. L’Atletico Roma è un’ottima squadra, ma ha anche dei limiti che possiamo sfruttare. Domenica vincerà chi sbaglia di meno”. I tifosi stabiesi devono aggrapparsi alla grinta del proprio tecnico, apparso molto determinato al confronto con i giornalisti: “Qualcuno ci dà già per spacciato, ma venderemo carissima la pelle. Sono contento per la prestazione dei ragazzi. Non mi è piaciuta soltanto la poca circolazione della palla. Giocare alle 16, con la possibilità dei supplementari è diverso da giocare alle 18 sui 90 minuti. L’arbitraggio? Dell’ arbitro non parlo. Comunque sugli episodi dico che il rigore su Raimondi non so se c’era, mentre il fuorigioco contestato era inesistente.”. Quando la discussione si sposta sulle limitazioni all’esodo stabiese verso il “Flaminio” in programma domenica 19 Giugno, Braglia si trasforma in un fiume in piena. Il tecnico, protagonista di una stagione straordinaria, non le manda certamente a dire: “Soltanto mille tifosi al Flaminio? Ciò è completamente assurdo. In uno stadio che per il rugby fa 35mila spettatori ci si inventa ad arte un provvedimento che limita la passione dei tifosi. La politica nel calcio non deve entrare. E’ evidente la differenza tra Roma e Castellammare di Stabia. E’ una questione di responsabilità che in Italia non esiste, si gira intorno ai problemi. Perciò viene fuori lo Scandalo Scommesse. I giocatori che scommettono devono essere radiati. La legge andrebbe applicata come negli altri paesi europei. La responsabilità serve a limitare i delinquenti. Serve l’applicazione di leggi ferree. Chi sbaglia deve andare in galera”. La Juve Stabia si aggrappa alla grinta di Braglia. Con la compagine stabiese tutta la Campania calcistica si unisce in un abbraccio volto a spingere Castellammare in Serie B. Servirà un’impresa; l’Atletico Roma ha i vantaggi del fattore campo e della migliore posizione ottenuta in classifica, che gli garantirebbe la serie cadetta anche con un pareggio al 120′. Tocca all’entusiasmo stabiese ribaltare le carte in tavola!
Dal nostro inviato al “Menti” Ciro Troise
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