La vigilia era stata particolarmente accesa: le tensioni dell’andata, i cori della curva veronese contro un tifoso stabiese scomparso un anno fa, la rivalità con le vicine Napoli e Salerno. Un massiccio impiego di forze dell’ordine, circa 300 agenti all’interno e all’esterno del Romeo Menti, e le tante precauzioni prese nei giorni scorsi non sono bastati ad evitare del tutto gli incidenti al termine della gara, a cominciare dalla vendita dei biglietti limitata a Castellammare di Stabia e alle zone limitrofe, per evitare eventuali infiltrazioni di ultrà napoletani.
I tifosi veronesi giungevano sugli spalti pochi minuti prima dell’avvio della gara e nel corso dei novanta minuti tra le opposte fazioni solo cori a fare da cornice. Al triplice fischio, però, numerosi sostenitori della Juve Stabia si sono riversati lungo Viale Europa, nei pressi dell’Ospedale San Leonardo, in prossimità della rotonda da cui si accede al raccordo autostradale. Una cinquantina circa hanno cercato di arrivare a contatto con la tifoseria scaligera, quasi 800 i supporter giunti dal Veneto con la speranza di festeggiare la serie A al Menti, ma sono stati prontamente frenati dallo schieramento di polizia, carabinieri e Guardia di finanza che hanno chiuso le vie di accesso con i mezzi blindati. Ne è scaturito un lancio di pietre all’indirizzo delle forze dell’ordine, un sasso avrebbe anche colpito uno dei pullman degli scaligeri, con un fitto lancio di lacrimogeni nel tentativo di disperdere i supporter stabiesi. Nella fuga degli ultrà alcuni anziani sono caduti per terra, fortunatamente senza conseguenze.
Intanto alcune pietre, lungo il percorso per raggiungere il casello autostradale sono state lanciate verso i pullman dei tifosi ospiti senza però causare danni. Solo dopo un’ora dal termine della partita la situazione si è rasserenata, con i segni (pietre, e materiale vario) nei pressi del nosocomio a raccontare quanto accaduto in un folle sabato di primavera.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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