Castellabate, la biblioteca di Davide Polito nel ricordo di Andrea Fortunato

CASTELLABATE – C’è vita anche dopo la morte, spesso racchiusa in un ricordo, in un gesto, in un messaggio. Quello lasciato da Andrea Fortunato, difensore della Juventus stroncato da un brutto male all’età di 24 anni, è stato colto al volo da chi presto ha fatto i conti con l’imprevedibilità del destino. Davide Polito è un funzionario della dogana di Salerno. Un lavoratore come tanti, neppure troppo appassionato di calcio. Dopo due interventi al cuore subiti nel 2006, ha deciso di mettersi in gioco e di sfruttare la seconda chance che la vita gli ha offerto. Grazie all’aiuto e al sostegno del figlio e della moglie, Davide Polito ha istituito una biblioteca nella sua Castellabate, riconosciuta dalla Regione Campania ed aperta al pubblico dallo scorso 4 agosto. Un luogo dove respirare calcio senza dimenticare chi in questo sport ci ha lasciati troppo presto. 

Nel giorno del ventesimo anniversario della scomparsa di Andrea Fortunato, Davide Polito ha aperto le porte di casa a GianlucaDiMarzio.com. La storia del calcio racchiusa in pochi metri quadrati, una piccola tavernetta addobbata di maglie e foto, testimonianze di un calcio che non c’è più e di quello che tuttora appassiona e fa innamorare. Nella sua biblioteca c’è la “due” storica di Antonio Benarrivo con la coccarda della Coppa Italia vinta dal Parma, oppure quella di Jorginho appena indossata in Europa League. E poi guanti, palloni, documenti ufficiali, fasce di capitani storici come Francesco Totti o ricordi del Grande Torino: “E poi tanta altra roba ancora non esposta – ci tiene a precisare Davide Polito -. Per questo motivo a breve creerò uno spazio all’aperto per rendere la mia biblioteca ancora più accogliente. Nel corso degli anni sono venuti a trovarci ex calciatori come Di Livio o Del Vecchio, recentemente è stato qui anche Mendicino della Salernitana e presto ci saranno nuovi incontri. Da noi è possibile leggere ed osservare gratuitamente l’intera storia del calcio mondiale. Nella nostra biblioteca contiamo 8mila libri, di cui 7mila sul calcio e mille su altri sport”.

Ma l’impegno di Davide Polito non si esaurisce nella sola raccolta ed esposizione di maglie e gagliardetti: “L’associazione Fioravante Polito, di cui sono presidente, ha promosso il passaporto ematico intitolato proprio ad Andrea Fortunato e a Flavio Falzetti. Tutti i bambini all’età di sei anni devono fare esami ematici senza i quali il medico non potrà autorizzare l’idoneità allo sport. E’ stata anche presentata una proposta di legge che la Regione Marche ha già approvato”. Un’iniziativa concreta per evitare che altri ragazzi possano perdere la vita rincorrendo il proprio sogno: “Il nostro obiettivo è quello di divulgare il messaggio della prevenzione. Cerchiamo di raccontare il calcio fuori dal rettangolo di gioco, è bello che un bambino possa venire qui da noi e conoscere la storia di tanti calciatori che non ha mai visto giocare”. 

Da qui l’idea della biblioteca: “Sono partito con tre libri, dopo l’adesione della Figc di Roma un po’ tutti i club hanno aderito all’iniziativa e mi sono stati vicini permettendomi di costruire quello che c’è oggi. Tra le prime società che si sono mosse Milan, Napoli ed ovviamente Juventus, anche grazie all’aiuto di Fabrizio Ravanelli”. In cantiere altri progetti: “E’ in fase di realizzazione un cortometraggio sul passaporto ematico dedicato a Piermario Morosini, e ad ottobre uscirà una rivista che parlerà di sport e salute sociale che verrà distribuita gratuitamente abbinata ai quotidiani”.