Prandelli non ha dato la formazione, però ha lasciato capire che vorrebbe cambiare il meno possibile rispetto alla partita contro l’Inghilterra. Ma deve fare una valutazione sui pochi giorni di recupero, uno in meno rispetto Spagna, dopo il quarto di finale stressante, deciso ai calci di rigore. Ecco perché è probabile l’impiego di Diamanti, il fantasista che il Bologna ha riscattato dal Brescia pochi giorni fa per poco più di 3 milioni di euro, con un minutaggio superiore rispetto alla partita di domenica. Il tecnico ha osservato con attenzione il giocatore in questi giorni, gli sembra in grado di alternarsi con Cassano al fianco di Balotelli. Perché Super Mario non si discute. L’attaccante del Manchester City, anche se ha sbagliato più di un gol nel match contro gli inglesi, è considerato un punto di riferimento da Prandelli anche perché è l’attaccante fisicamente più dotato e quindi in grado di superare il ”muro” della squadra di Loew.
È una notte di emozioni e di preoccupazioni. Ne ha parlato diffusamente Buffon, che dall’inizio degli Europei scrive un lungo messaggio (probabilmente anche per questioni scaramantiche) sulla sua pagina Facebook. «L’ostacolo sembra insormontabile, probabilmente lo sarà, ma ora che siamo giunti sin qui dobbiamo osare a spingerci un po’ più in là, verso il sogno, verso la felicità», è stata l’esortazione del capitano, uno dei pochi superstiti della semifinale dei Mondiali del 2006, vinta dagli azzurri per 2-0 a Dortmund con i gol di Grosso e Del Piero, segnati al 119’ e al 120’.
Ha sottolineato Gigi: «Arriva un momento nella vita in cui non resta nient’altro da fare che intraprendere la propria strada e inseguire i propri sogni, questo è un dovere di ogni singolo individuo. Troppo spesso siamo assuefatti e intorpiditi dalla negatività che ci circonda, troppe volte siamo rassegnati ad un destino che gli altri ci vogliono assegnare, quasi sempre smettiamo di sognare una volta raggiunta l’età della maturità o una volta raggiunta una certa posizione e un lavoro che ci dà indipendenza ma non stimola la nostra fantasia e i nostri sensi».
Buffon ha colto l’occasione per parlare dei suoi sogni: «Da bambino io sognavo di diventare calciatore, da ragazzino sognavo di diventare il portiere della Nazionale e della Juventus, intorno ai 20 desideravo vincere lo scudetto, quando sono arrivato a 25 la Champions League e il Mondiale, a 30 di rivincere lo scudetto con la Juve e gli Europei… La maggior parte degli obbiettivi prefissi li ho raggiunti, anche se qualcosa ancora manca. Non so se mai riuscirò a realizzarli, ma ho la ferma convinzione che l’unico modo per farlo sia quello di desiderarli, di viverli intensamente anche quando sembrano utopie. Senza sogni non si vive, si sopravvive. Senza sogni non sei il protagonista della tua vita ma sei solo una scolorita figura che ha accettato rassegnato la propria esistenza, senza squilli, senza sussulti, senza vita. Venire qui in Polonia e pensare di giocare una semifinale era impensabile, almeno nel pre-Europeo, ma ci abbiamo creduto, l’abbiamo voluto fortemente, l’abbiamo desiderato e ogni sacrificio è stato fatto nell’ottica di perseguire il nostro obbiettivo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro