Antonio Cassano in conferenza-stampa. Una raffica di battute, tanti discorsi sulla nazionale e sul suo feeling (a dir poco precario…) con Balotelli, frecciate al Milan e uno scivolone clamoroso. Domanda: «In nazionale ci sono sicuramente due omosessuali, un bisessuale e tre metrosexual, ha dichiarato Alessandro Cecchi Paone in radio. Cosa ne pensa?». La risposta: «Un mezzo sessuale? Che vuol dire, non ho capito. Sono froci (testuale)? Sono problemi loro. Sono froci? Se la vedessero loro. Se l’ha detto Cecchi Paone…. Che c’è stato? Io non lo so. Io spero che in nazionale non ci siano». Poi in serata la retromarcia: «Mi dispiace sinceramente, non volevo offendere nessuno. L’omofobia è un sentimento che non mi appartiene. Ho solo detto che è un problema che non mi riguarda».
A Danzica, prima della partita, sembrava molto emozionato.
«Lo ero. Perché non pensavo che avrei giocato l’Europeo dopo quello che mi è successo. Ho avuto paura di non vivere più, non solo di non giocare più a pallone. Sono stato graziato, e lo dico anche se non sono credente, e adesso voglio giocare l’Europeo da protagonista».
Cosa ha detto a Balotelli quando domenica non le ha passato quel pallone?
«Ho visto che Mario era solo e ho pensato: adesso mi dà la palla. Invece niente. Lui dopo la partita mi ha assicurato che voleva passarmela e io: vallo a spiegare ai giornalisti che volevi darmela…».
Lei come si sarebbe comportato?
«Io avrei passato il pallone. A me non piace segnare».
Com’è il suo rapporto con Balotelli?
«Dicono che gli devo fare da tutor: figuratevi come siamo messi… Andiamo d’accordo in campo e fuori, ma abbiamo giocato poco insieme».
Meglio con Balotelli o con Totò?
«E pensate che ve lo dica? L’importante è che giochi io, al resto ci pensa Prandelli. Stare fuori mi darebbe parecchio fastidio».
Il suo obiettivo qui all’Europeo?
«Io, come sempre, vado avanti a testa alta per la mia strada».
L’Italia contro la Spagna è rinata.
«Dopo la partita contro la Russia, siamo stati massacarati. Contro la Spagna abbiamo cambiato il modulo, ma non l’idea di gioco, cioè andare sempre alla ricerca del gol. Abbiamo salvato il salvabile, perché contro la Spagna è impossibile giocare. Il pallone ce l’hanno sempre loro».
Sotto con la Croazia, adesso.
«Temo Modric. Giocheremo per vincere, però, e per chiudere il discorso qualificazione. L’Italia, per me, può andare molto avanti».
Lei, Di Natale, Giovinco: è l’Italia degli attaccanti minuscoli.
«Speriamo che ognuno di noi possa fare bene già a cominciare dalla prossima partita. Sarà fondamentale fare risultato e sono convinto che abbiamo i mezzi per riuscirci».
Sente puzza di biscotti, tipo quello confezionato da Svezia e Danimarca otto anni fa in Portogallo?
«Se l’Italia farà il suo dovere, cioè se batterà la Croazia, poi gli altri possono fare quello che gli pare».
Lo vorrebbe Balotelli al Milan?
«Siamo già in cinque in attacco, boh… Poi servirebbe Oronzo Canà con il suo 5-5-5 per farci giocare tutti. E io non so neppure se resterò al Milan o andrò via».
Intanto se ne va Thiago Silva…
«È un delitto perdere un giocatore come lui, il più forte difensore al mondo. Lui vale il cinquanta per cento del Milan. È uno impossibile da sostituire. Io sarò ignorante, ma uno come lui non va venduto per nessuna cifra al mondo. Se lo vende, la società poi dovrà essere chiara perché senza Thiago addio lotta per lo scudetto».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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