Il gesto di stizza di Zuniga con il lancio della pettorina al momento dell’ingresso in campo di Radosevic al posto di Pandev, la replica di Benitez: «Radosevic e Zapata meritavano di giocare». Zuniga deve ancora rimandare il rientro in campo, dopo che il Napoli ha atteso lui quasi per otto mesi, lunghissimi i tempi di recupero in seguito all’intervento chirurgico al ginocchio di inizio novembre.
Adesso è il colombiano a dover aspettare, anche se in questa fase ci terrebbe ad accelerare i tempi in vista delle convocazioni Mondiali. Già perchè Pekerman, il ct della Colombia, ha piena fiducia in lui e lo ha sempre tenuto presente, però se Zuniga non dovesse giocare neanche un minuto da qui alla fine della stagione potrebbe esserci qualche perplessità. Il colombiano confida di poter giocare qualche minuto a Genova contro la Sampdoria, un’ipotesi verosimile, Rafa farà le sue valutazioni, anche perchè sulle fasce adesso è coperto con varie soluzioni. Benitez ha parlato di Zuniga come primo rinforzo per la prossima stagione ma è chiaro che la situazione sarà tutta da definire e tra le varie ipotesi non c’è da escludere anche quella di un divorzio a fine stagione.
Quello di Zuniga è stato un vero e proprio tormentone. In estate la Juve spingeva per il colombiano ed era pronta ad offrirgli un contratto economicamente importante ma De Laurentiis tenne duro pure con il giocatore in scadenza di contratto. Poi a ottobre gli allungò l’accordo e l’annuncio arrivò proprio a Londra, alla vigilia del match di Champions League contro l’Arsenal, l’ultimo giocato quest’anno da Zuniga con il Napoli. Dopo quel match, infatti, si fermò per il problema al ginocchio, venne operato a Villa Stuart a Roma dal professore Mariani e cominciò poi la riabilitazione. Un periodo lungo e complicato tra alti e bassi, poi la necessità di ritrovare la condizione atletica dopo una lunga assenza dai campi. Contro il Cagliari sperava di poter rientrare ma non stato così: Benitez dopo Colombo ha deciso di mandare in campo Zapata e Radosevic. E Zuniga deve ancora aspettare almeno fino a domenica.
Fonte: Il Mattino
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