Il Napoli ha atteso sino all’ultimo momento utile, ma il nuovo certificato d’agibilità per l’utilizzo dello stadio San Paolo non è purtroppo arrivato. La società azzurra, per ottenere l’ok della licenza d’uso avrebbe dovuto necessariamente produrre in Federazione il certificato di agibilità dell’impianto di Fuorigrotta.
Così, come già accaduto nella procedura per ottenere la licenza Uefa, il Napoli ha dovuto indicare obbligatoriamente alla Figc lo stadio di Palermo come terreno di gioco per disputare le partite casalinghe del prossimo campionato. Solo quando riuscirà ad ottenere da Palazzo San Giacomo il nuovo certificato di agibilità, potrà richiedere alla Figc successivamente una speciale deroga per avere la possibilità di ritornare a giocare al San Paolo le gare interne della prossima stagione.
Non sono state ritenute dunque sufficienti dal Napoli le rassicurazioni dell’assessore allo Sport Pina Tommasielli che aveva considerato idoneo per l’iscrizione al campionato di serie A, l’attuale certificato di agibilità in essere per il San Paolo con scadenza per il prossimo 30 giugno: «Il Comune già da tempo ha fatto un intervento organico sulle tre condizioni di agibilità, e sta proseguendo per assicurare la prosecuzione dell’agibilità con dei dati e delle prove tecniche di maggiore consistenza. Ci siamo attivati – ha assicurato l’Assessore allo Sport – per ottenere sin dal prossimo primo luglio l’ulteriore e rinnovata agibilità. Il Napoli potrà disputare in casa le partite del prossimo campionato, e stiamo lavorando per scongiurare l’ipotesi Palermo per quelle di Champions League».
Allo stato però, secondo le richieste inviate ufficialmente negli uffici di via Allegri, il Napoli ha dovuto indicare che giocherà le gare interne della prossima edizione della Champions League e del campionato di serie A al Barbera di Palermo. Nei prossimi dieci giorni intanto, in vista dell’ispezione del delegato norvegese Uefa Borno in programma a fine giugno, dovranno obbligatoriamente essere completati tutti i lavori di ristrutturazione in corso al San Paolo, così come prescritti dal massimo organismo di controllo internazionale nello scorso dicembre 2012, e nel rispetto del cronoprogramma delle opere condiviso dal Napoli a da Palazzo San Giacomo.
Oltre alla spicconatura ed al rifacimento degli intonaci, alla sostituzione dei servizi igienici, delle fluviali,e dei cupolini, i lavori al momento si stanno principalmente concentrando sul potenziamento dell’impianto di illuminazione. Sul pieno rispetto della scadenza del 30 giugno, così come indicata dall’Uefa, regna, sia in casa Napoli che negli uffici del Comune, grande ottimismo.
Fonte: Gianluca Vigliotti per Il Mattino.
La Redazione.
D.G.
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