Matrimonio allo stadio San Paolo, ciak si gira. Nonostante siano i giorni più difficili per il manto erboso, nonostante gli sposi abbiano scelto di fare il servizio fotografico nella giornata in cui c’è il sopralluogo dell’agronomo della Lega. Nonostante ci sia un andirivieni di operai che scaricano zolle per ricoprire nel più breve tempo possibile seimilacinquecento metri quadri di terreno. Incombe la partita con il Parma, bisogna evitare lo spettacolo indecente della gara con la Fiorentina. Il Napoli Calcio commissiona ottocento zolle che arrivano da Brescia, l’input della Lega è stato chiaro: si deve rizollare tutto. E tra sopralluoghi e scarico di rotoloni di prato, c’è una coppia di sposi che fa capolino all’ingresso del campo per un servizio fotografico. Lo ha concordato con gli uffici comunali, proprietari dell’impianto.
Ha persino pagato un bollettino da sessantacinque euro e, certo, non ammette rinvii. Ciak si gira, dunque. Tra la curiosità degli operai e degli agronomi. Tra lo stupore generale per una situazione che vista da fuori sembra addirittura paradossale. Il campo un po’ verde ed un po’ no; operai a dorso nudo che aggiustano rettangoli di prato e la fotografia di due sposi nel giorno più bello della loro vita. Lo stadio-cantiere, insomma, non ha scoraggiato i due sposini, nonostante avessero (anche loro) visto in tv le immagini terribili di Napoli-Fiorentina. Il Comune all’inizio dell’estate aveva introdotto la «tassa» sulle foto dei matrimoni. Un bollettino da sessantacinque euro da versare nelle casse di palazzo San Giacomo e la compilazione di un modulo. Bene aver interrotto la prassi consolidata da anni secondo cui bastava che gli sposini pagassero una mazzetta al dipendente comunale di turno per entrare e farsi immortalare con lo sfondo dello stadio, ma il Comune non sarebbe certo andato in miseria se avesse evitato il servizio fotografico nel giorno della rizollatura del terreno di gioco. Gli sposi hanno dovuto perdere un po’ di tempo in più per trovare l’inquadratura più «verde», gli operai, invece, molto di più. La foto dove fa gol Cavani o dove De Sanctis para un rigore non ha prezzo anche se l’erba non è più verde. Il prezzo c’è e lo stabilisce il Comune, nè Cavani o De Sanctis. Pochi spiccioli, pazienza se poi si rischia di mandare a monte l’operazione rinascita del prato.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
La Redazione
L.D.M.
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