Tre giorni col fiato in gola in attesa di conoscere la sentenza di primo grado. Per sapere se, come pure è possibile, il collegio giudicante della Commissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico userà la mano pesante con il Napoli. Con un verdetto, la penalizzazione di due punti, che potrebbe aumentare la condanna rispetto alla richiesta del capo della procura federale, Stefano Palazzi che nel proporre il -1 e i 100 mila euro di ammenda ha parlato del ruolo marginale di Gianello nello spogliatoio del Napoli.
Una linea che, per la prima volta, ha affievolito il peso violento della responsabilità oggettiva sul groppone dei club. Ma che potrebbe anche non piacere ai componenti della Disciplinare. Sull’argomento responsabilità oggettiva prende posizione anche Giancarlo Abete, presidente Figc: «Una volta conclusi i procedimenti collegati alle scommesse, occorrerà fare una riflessione, come hanno detto il presidente Petrucci e Pagnozzi, sulla responsabilità oggettiva, in modo tale che ci sia anche la possibilità per la società di giocarsi una partita in relazione alle responsabilità effettive». Già, responsabilità effettiva. In effetti, proprio quello su cui insiste il Napoli nell’urlare la propria estraneità. E che, in ogni caso, apre spiragli in vista dei ricorsi in appello e all’arbitrato del Coni.
La camera di consiglio della disciplinare (oltre ad Artico, ci sono il vicario Franchini, Girardi, Perugini e Tobia) – se le ammissioni di Gianello saranno ritenute credibili, e a quanto pare sembra proprio di sì – sarebbe orientata a uno stop di sei mesi per Cannavaro e Grava (la richiesta è di 9 mesi), come da «tabella» in caso di omessa denuncia. L’aria che si respira non è delle migliori. E questo fa scattare la reazione del club azzurro, affidata a Riccardo Bigon che a RaiSport dice: «Il Napoli è parte lesa, questa è una vicenda molto pesante per noi ed è un caso assolutamente diverso rispetto a tutti gli altri». Il dirigente azzurro insiste: «Qui stiamo parlando di un calciatore come Gianello che era in scadenza, non ha mai fatto un minuto di gara, era all’ultima partita della sua vita a Napoli e non è inserito in alcuna organizzazione».
Bigon ripete quello che l’ad Chiavelli ha riferito al cospetto della Disciplinare dove ha invocato «equilibrio» nella decisione che verrà presa: «Abbiamo fiducia nella giustizia sportiva. Le penalizzazioni possono servire a rendere più forte un gruppo: quando ero alla Reggina, nel 2006, partimmo con un meno quindici e ci salvammo». Domenica con il Bologna potrebbe essere l’ultima gara di Paolo Cannavaro, se fosse fermato: «Ma noi siamo fiduciosi che sia il nostro capitano che Grava possano continuare la loro stagione». Un accenno a Vargas: «Il suo percorso di adattamento potrebbe continuare qua a Napoli».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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