Un furto con scasso è stato compiuto sabato notte in casa di Edinson Cavani. Ignoti sono penetrati nella villa dello Scalandrone, a Baia (Bacoli), momentaneamente disabitata perché il giocatore è impegnato con la nazionale uruguayana (venerdì il Matador ha giocato ed anche segnato contro la Bolivia) nelle qualificazioni per i mondiali in Brasile del 2014. I carabinieri, intervenuti sul posto, in attesa dei coniugi famiglia Cavani, stanno valutando l’ammontare del bottino, che già dalla prima ricognizione dovrebbe riguardare gioelli ed altri preziosi del valore di diecimila euro. Il materiale calcistico – una specie di «galleria» composta da tute, magliette e palloni -, non è stato, invece, rubato; così come le apparecchiature hi tech. C’è il timore da parte dei tifosi – attraverso i forum della rete – che ora il Matador rimetta in discussione il rapporto con la società azzurra. Come avvenne nel dicembre 2009 quando venne aggredito in auto, a Palermo: nessun furto, ma minacce e colpi di catena contro la carrozzeria. Indossare le magliette di alcune delle più prestigiose squadre di calcio del mondo, alzare al cielo la riproduzione della Coppa America 2012. Addirittura, portarsi a casa il pallone della recente tripletta realizzata contro il Milan: il sogno di milioni di tifosi con la febbre per il Napoli non appartiene alla banda di ladri che nella notte tra sabato e domenica ha svaligiato la villa di Cavani a Baia, una tenuta a due piani che si affaccia da un lato sul lago di Fusaro e dall’altro sul golfo di Pozzuoli.
I malviventi – materiali e attaccati solamente al vil denaro – si sarebbero “accontentati” di portare via qualche orologio (lasciati vuoti gli astucci di alcuni di grosso valore), dei gioielli arraffati dai cassetti della camera da letto, e un po’ di argenteria sparsa sui tavoli del grande soggiorno, senza toccare la maggior parte dei ricordi sportivi (a quanto pare, a parte qualche maglia) di cui la villa era piena zeppa.
L’irruzione dei ladri è avvenuta dall’ampia vetrata che dà sulla piscina e il giardino interno da dove sono poi probabilmente fuggiti indisturbati con la refurtiva. Nessun rumore ha insospettito l’unico vicino del campione del Napoli che, da quasi due mesi, abita con la famiglia in questo grande parco con due sole ville a via Scalandrone: ad accorgersi della casa svuotata la badante della famiglia, verso le 11 di ieri mattina. La donna ha chiamato i carabinieri: sul posto gli uomini del nucleo operativo della compagnia di Pozzuoli, diretti dal capitano Roberto Spinola che, nel tentativo di fare un primo inventario, hanno subito contattato Claudio Anellucci, il manager dell’uruguaiano. Giunto sul posto, però, l’avvocato romano non è stato di grande aiuto nella ricostruzione del bottino portato via dai malviventi.
Gioielli, braccialetti e preziosi rubati sono oggetti che valgono una decina di migliaia di euro. Cavani, come è noto, è a Montevideo per le gare con la sua nazionale. Con lui, inseparabili, la moglie Soledad e il figlioletto Batista. La casa in questi giorni è vuota, a parte nelle ore del mattino quando la donna che si occupa della gestione dell’abitazione si reca nella villa. La banda dei «soliti ignoti» ha agito, dunque, con relativo comodo, sapendo che avrebbe trovato la dimora disabitata. E anche questo è un particolare che sta indirizzando le indagini degli investigatori flegrei.
E del tutto inutili sono stati gli occhi attenti dei residenti di via Scalandrone, che da settimane proteggono la privacy del campione trasferitosi qui dalla vicina Lucrino. Gli stessi vicini che ieri hanno provato ad allontanare curiosi e fotografi dalla zona. Gli autori del furto sono arrivati al bersaglio sicuramente dopo le 3: nei pressi della villa c’è infatti uno dei più noti ristoranti della zona, l’Abraxas, frequentatissimo fino a ora tarda. E nessuno ha notato la presenza di intrusi.
Dentro la casa i segni della razzia sono evidenti in particolare nella stanza da letto dei coniugi Cavani: cassetti aperti e svuotati, magliette da gioco del Napoli e di altri club sparpagliate sul pavimento e un armadio a soqquadro. Parecchi gli oggetti spariti, ma tanti anche quelli lasciati lì: due macchine fotografiche digitali ben in vista, una videocamera di ultima generazione, i computer e alcuni tablet di grande valore, nonché i televisori sparsi un po’ ovunque nelle stanze. I ladri pare non hanno neppure tentato l’assalto alla cassaforte.
Solo un inventario consentirà di fare un bilancio preciso, ma per questo occorrerà attendere il rientro giovedì in Italia di Cavani e della moglie. Anche se non è escluso che la signora Soledad anticipi il suo rientro.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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