Hanno atteso il loro turno. Hanno visto scendere in campo gli avversari quotati per la vittoria finale non fare tanto bene quanto tutti si aspettavano. Finalmente, ora tocca a loro: comincia il girone C, con Uruguay- Perù.
Anche prima del mezzo passo falso dei padroni di casa e di Neymar e compagni, si era certi in casa celeste di poter raggiungere un traguardo importante. La prestazione in Sudafrica ha fatto crescere il loro morale. Sanno che non hanno nulla da invidiare ad Argentina e Brasile. Il Commissario Tecnico Oscar Tabarez vuole dare continuità al quarto posto del Mondiale scorso, e può fare affidamento su giocatori che in questi ultimi dodici mesi sono cresciuti parecchio, attirando su di sé gli occhi delle squadre migliori d’Europa. Uno di questi è proprio il bomber del Napoli, Edinson Cavani. Il secondo miglior marcatore della Serie A è letteralmente esploso quest’anno, giocando non più come seconda punta o attaccante esterno(come in qualche match in Sudafrica), ma come punta centrale, supportato dai due gioielli che in questi giorni non fanno altro che far parlare di sé stessi, Hamsik e Lavezzi. Lo schieramento di Tabarez vedrà dunque il futuro portiere del Galatasaray Fernando Muslera in porta con quattro difensori, Pereira, Lugano, Godìn, qualora dovesse recuperare, in caso contrario è pronto Victorino, e Caceres. A centrocampo si dovrebbe “badare al sodo” con Arevalo e due tra Perez, Alvaro Pereira, giocatore campione dell’Europa League con il Porto, Lodeiro, centrocampista dai piedi buoni, ed il “nostro” centrocampista Walter Gargano. E’ quasi sicuro che il numero 23 azzurro calpesterà il terreno di gioco, ma è da vedere se riuscirà a guadagnarsi uno dei due posti titolari a disposizione: un giocatore di questo tipo dovrebbe ben sposare la causa dell’Uruguay, con centrocampisti più di contrasto che dai piedi buoni. L’ideale sarebbe vedere Arevalo e Gargano affiancare un giocatore che crea il gioco, come Lodeiro, ma il C.T. potrebbe essere di altri pareri. Infine il tridente offensivo, uno dei più promettenti, vedrà “el Matador” con Diego Forlàn e Luis Suarez, una delle rivelazioni del Mondiale passato. Anche se l’allenatore dovrà fare a meno di giocatori come Jorge Fucile e Gaston Ramirez, che abbiamo ammirato quest’anno con la maglia del Bologna, potrà comunque contare su sostituti di un certo calibro: due di questi provengono dalla Serie A, Abel Hernandez del Palermo e Alvaro Gonzalez della Lazio, uno proviene dal Porto, ovvero Cristian Rodriguez, e infine Sebastian Coates, difensore del Nacional Montevideo. Questi ragazzi sono i nuovi volti della Celeste, in quanto non furono convocati da Tabarez per la Coppa Del Mondo.
Se abbiamo imparato una cosa da queste prime partite è che non bisogna sottovalutare l’avversario, qualsiasi sia il proprio potenziale. Nessuno avrebbe immaginato uno 0-0 tra Brasile e Venezuela, eppure è stato ciò che è avvenuto. Seguendo quindi questa logica, non ci si deve fidare del Perù, squadra con non troppe aspettative, soprattutto dopo l’infortunio di uno dei perni del “bicolor”, il 31enne Claudio Pizarro. La punta del Werder Brema ha subito un destino peggiore del suo compagno di squadra, il fiorentino Juan Manuel Vargas, che come lui ha rischiato di saltare la Coppa America. L’esterno che ha fatto vedere ottime cose con un’opaca Fiorentina quest’anno non dovrebbe essere pronto per il match, ma con tutta probabilità il recupero per la prossima gara dovrebbe avvenire. Il 4-4-1-1 di mister Markarìan mirato a contenere il tridente delle meraviglie avversario (che potrebbe poi diventare anche un classico 5-3-2) vedrà Fenandez a guardia dei pali, difesa composta da Vilchez, Acasiete, Revoredo, Rodriguez, con l’innesto di Yotun nel caso si dovesse passare alla difesa a cinque. Un giocatore che conosce bene il calcio italiano dovrebbe essere arruolato a centrocampo, Carlos Carmona, affiancato dal recuperato Ballòn, Guevara e Cruzado. In attacco il bomber dell’Amburgo Guerrero dovrebbe essere supportato da Advìncula, in mancanza del talento di Jefferson Farfàn, nome verso la fine del campionato accostato al Napoli, evidentemente non ancora disponibile.
La nazionale uruguaiana non dovrebbe avere grosse difficoltà a portare l’intera posta in palio a casa, visto anche il passato che la vede protagonista della Coppa America dell’ultima edizione di questo torneo disputato in Argentina, nel 1987: in quel contesto la Celeste incontrò i padroni di casa in semifinale, riuscendo ad avere la meglio su Maradona in persona e compagni. Centrarono, poi, la conquista del trofeo. Un’ottima outsider che forse solo da un anno gode dell’attenzione di tutti di fronte ad un match apparentemente impari. Vediamo se è vero che “non c’è due senza tre”.
Emanuele Romolo Criscuolo
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