Chiusura di giochi stasera per il gruppo C, con lo scontro al vertice tra Chile e Perù, e l’Uruguay che se la dovrà vedere con un Messico eccessivamente rimaneggiato dopo la Gold Cup per poter dire la sua in questa competizione.
Stasera a La Plata Oscar Tabarez saprà già il risultato dell’altra partita, quindi, sarà già a conoscenza di dove può arrivare: tra le varie possibilità di risultato, se i suoi giocatori dovessero vincere e l’altra partita avrà un esito diverso dal pareggio, potrebbe anche puntare al secondo posto, scavalcandolo per un punto. Invece, in caso di x, si avrebbero tre squadre a 5 punti e saranno altri i fattori che decreteranno la posizione nel gruppo. La Celeste dovrebbe partire con Muslera in porta, Maxi Pereira, Lugano, Coates e uno tra Caceres e Alvaro Pereira. In realtà fino alla difesa è tutto quasi prevedibile, ma dalla linea mediana in poi diversi sono i dubbi sul modulo: possibile vedere un 4-4-2, con Perez e Arevalo in mezzo e due esterni, Gonzalez e Rodrìguez, pronti a suggerire le due punte Forlàn e Luis Suarez. Come prevedibile, l’assenza di Cavani, che ha rimediato una lieve distorsione al legamento laterale del ginocchio destro verso la fine del primo tempo del match contro il Cile, ha creato qualche dubbio sulla formazione: tridente o non tridente? Se Tabarez dovesse optare per restare con le tre punte, si potrebbe vedere anche Alvaro Pereira sulla linea dei centrocampisti, con Caceres dietro, e il giocatore del Palermo Hernandez a rilevare il vuoto lasciato dal “Matador”. Si tratta di un giocatore rapido, che non avrà avuto una stagione strepitosa come quella dell’attaccante del Napoli, ma il suo talento potrà senza dubbio tornare utile lì davanti. Gargano, come sempre, sarà pronto ad entrare. L’allenatore ha escluso dagli undici titolari Lodeiro, quindi, potrebbe preferire uomini di sostanza più che giocatori dai piedi buoni. In quest’ottica aumenterebbero le quotazioni di vedere, anche se per una piccola fetta di partita, il centrocampista numero 23 del Napoli.
Il Messico non ha conquistato neanche un punto, ma non è detto che questa sia la sua ultima partita: battendo l’Uruguay, infatti, potrebbe posizionarsi al terzo posto del girone e rimettere tutto al ripescaggio delle due migliori terze. Il 5-3-2 di Tena vedrà Michel in porta, con Chàvez, Araujo, Reynoso, Mier e Aguilar dietro. A centrocampo, Reyes, Enrìquez e Aquino detteranno i tempi per le due punte, Dos Santos e Marquez. Della squadra che fece vedere buone cose appena un anno fa in Sudafrica, non è rimasta che qualche traccia. La motivazione è il grande scandalo che ha colpito quasi ben otto giocatori della nazionale, che avrebbero portato alcune prostitute nell’albergo. Questo ha motivato la convocazione di vari calciatori sotto i 21 anni, più qualche “anziano” come Giovanni Dos Santos. I vincitori della Gold Cup dunque non hanno certo avuto tutti i propri campioni a disposizione per disputare questa Coppa America, ma alcune buone individualità, uno su tutti proprio il prodotto della “Cantera” del Barcellona, potrebbero sempre pescare il jolly in grado di cambiare l’incontro.
L’Uruguay, come il Messico, hanno bisogno di vincere per garantirsi un continuo più o meno certo in questa competizione. L’Uruguay ha fatto vedere qualcosa in più nelle ultime due partite, ed ha le potenzialità necessarie, anche senza Cavani, per imporsi sugli avversari. Da valutare anche il morale dei due contingenti: un risultato favorevole alla Celeste sul campo di Cile-Perù potrebbe far scatenare la squadra arrivata quarta al Mondiale scorso, accendendo quindi una voglia di vincere che, altrimenti, potrebbe non esistere, poiché nel caso Sanchez e compagni dovessero pareggiare con i loro avversari, all’Uruguay basterebbe un pareggio per tenere il Messico dietro, eliminandolo dal torneo.
Emanuele Romolo Criscuolo
