A mezzanotte i grandi seguaci del calcio e della storia recente dell’Italia sportiva rammenteranno, con un velo di malinconia, ciò che questo giorno rappresenta: era il 9 luglio del 2006, quando Fabio Grosso, dopo 120 minuti di sfida intensa con la rivale di sempre, la Francia, segnava il rigore che permetteva all’allora capitano Fabio Cannavaro di rendere quel giorno immortale, alzando per la quarta volta nella nostra storia la Coppa del Mondo. Cinque anni dopo, ci troviamo a poter introdurre un incontro di Coppa America tra due squadre che hanno fatto vedere ottime cose fino ad ora, anche se ci si aspettava di più da una di loro: Uruguay-Cile.
Situazione simile a quella dell’esordio, dove l’Argentina, diretta rivale per la conquista del trofeo, ha deluso nuovamente, è quella dell’Uruguay, che si ritrova a un punto contro gli attuali tre del Cile. Gli uomini di Tabarez devono vedersela con l’unica squadra ad aver conquistato tre punti nel primo turno, e di certo un errore potrebbe consentire non solo un allungo irrecuperabile degli avversari, ma anche un rischio eliminazione quanto meno clamoroso, se una tra Messico e Perù dovesse avere la meglio sull’altra. Alla vigilia di questo match l’Albiceleste si presenta con la stessa ipotesi di formazione dello scorso match. A difesa dei pali Muslera, con il quartetto Pereira, Lugano, Victorino e Caceres. A centrocampo accanto al tecnico Lodeiro ci saranno i più “sostanziosi” Arevalo e Perez, anche se il Commissario tecnico deve aver approvato la prestazione di Alvaro Gonzalez, e ci sono possibilità che venga confermato. Il napoletano Gargano, inoltre, potrebbe prendere il posto di uno dei due dopo l’intervallo. In avanti il reparto offensivo vedrà il tridente Cavani-Suarez-Forlan, dal quale ci si aspettava di vedere qualcosa in più nel match contro il più abbordabile Perù. Il trio ha sulla carta le qualità per poter portare lontano questa squadra. Forse come per alcuni giocatori hanno bisogno di un rivale alla loro altezza per dare il meglio di sé, con tutto il rispetto per il sopraccitato Perù.
Per l’attaccante del Napoli, che recentemente ha ribadito la sua volontà di restare sotto l’ombra del Vesuvio per molto tempo, questo potrebbe essere un modo per conoscere un futuro compagno di squadra: Alexis Sanchez giocherà stasera con una maglia diversa da quella del “Matador”, ma chi può dire cosa succederà da qui al 31 agosto.
Il C.T. del Cile ha la possibilità di assicurarsi già da stasera il primo posto. Vanno bene due risultati su tre, anche se resta sempre da vedere cosa ci dirà la partita contro il Perù, nell’ultimo turno della fase a gironi. Nel probabile 3-4-1-2 l’assenza di uno dei suoi promettenti centrocampisti ha liberato un posto tra gli undici titolari: Matias Fernandez. Il giocatore ha un problema muscolare e potrebbe saltare la gara. Sostituto ideale sarebbe Valdivia, ma anche lui non è al 100%. Borghi dunque potrebbe schierare Jimenez, che ha trascinato quest’anno, assieme ai compagni, il Cesena verso la salvezza. Il giocatore si porrà dietro le punte Suazo e Sanchez. Il velocissimo attaccante dell’Udinese è stato avvicinato da diversi club che volevano assicurarsi le sue prestazioni: Inter, Manchester City e soprattutto il Barcellona hanno avuto contatti con la società, ma il Napoli ha detto la sua proprio negli ultimi giorni, rimettendo di nuovo tutto in dubbio. Tra chi lo vede aver rifiutato i 5 milioni di ingaggio della squadra allenata da Mancini solo perché ha già deciso di voler vestire la maglia blaugrana la prossima stagione, e chi lo vede conseguenza o causa della fine della storia Napoli-Lavezzi, sembra quasi certo che il talento cileno non resterà in maglia bianconera. Nelle retrovie troveremo in porta Bravo, con Jara, Ponce e Contreras. A centrocampo il compagno di squadra all’Udinese di Sanchez, Mauricio Isla, sarà supportato da Medel, Beausejour e Vidal, il realizzatore dello splendido colpo di testa che ha regalato la vittoria ai suoi e che tanto piace a Napoli e Juventus.
In questo contesto da grande sfida, riuscirà il tridente di Oscar Tabarez a far vedere le meraviglie mostrate in Sudafrica, o di “maravilla” domani leggeremo i giornali solo riferendosi al “nino” Sanchez?
Emanuele Romolo Criscuolo
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