Ditelo a parole vostre e Massimo Carrera, mentre sfumacchia dietro ad un pullman per scaricare l’adrenalina e compensare con la nicotina, lo dice: «Dedicato a Conte» . Ditelo a chi volete e quando volete però ditelo: e Leonardo Bonucci, risorto da quel tunnel in cui ad un certo punto sembrava non ci fosse né aria e né luce, se lo dice da sé: «Dedicato a me, che ci ho sempre creduto. Perché io sono innocente ed ho avuto fiducia, non ho mai perso la speranza, mai pensato che potesse andar male. Però devo un grazie a chi mi è stato vicino, a chi mi ha difeso ed a chi mi ha giudicato» . Ditelo sinceramente, per cortesia: e Mirko Vucinic, con un baffetto in versione Clark Gable, non ha motivo per mentire e anzi sembra il poster della sincerità: «La scelta di andare in panchina ci stava, perché io sospettavo di non avere i novanta minuti nelle gambe. E però è andata benissimo e sono felice: dedicato alla nostra gente, siamo felici di aver battuto il Napoli, che ci mette sempre in difficoltà, perché così cominciamo bene pure questa stagione» . Ditelo senza mezzi termini e Carrera non si fa pregare, entrando con un tackle sul Napoli: «Mi spiace non siano venuti alla premiazione, noi quando vinsero la Coppa Italia li applaudimmo. Non so di cosa si lamentano, a me a tratti è sembrata caccia all’uomo e pensavo che Mazzoleni intervenisse prima» .
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