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Carrera: “Abbiamo problemi, ma non piangeremo”

Il tecnico della Juve: "Il Napoli sfrutta le ripartenze, noi abbiamo un gioco corale"

La Juve è la Juve, sembra dire Massimo Carrera. Spedito in conferenza stampa anche ieri, nonostante sia terminata la squalifica di Angelo Alessio. Che infatti oggi guiderà la truppa dalla panchina «perché ci sono delle gerarchie da rispettare. La notizia di un mio litigio con Conte è falsa e mi infastidisce. Tra di noi c’è grande stima: conosco il mio ruolo, ho preso il suo posto ma ora torno a fare il mio lavoro di collaboratore tecnico con grande rispetto. Quanto a una possibile mia carriera da allenatore, è una cosa che al momento non mi interessa: sto bene nello staff tecnico di Antonio, non mi pongo altri obiettivi». Meglio parlare di calcio, allora.

NIENTE ALIBI – Juve-Napoli e basta. Senza polemiche, stavolta. O, almeno, non esagerate e non ad personam: «Tante squadre hanno ritrovato i loro nazionali non al meglio della condizione. E comunque la Juve non va in giro a piangere», taglia corto Carrera magari pensando ai partenopei (soprattutto al presidente De Laurentiis) e magari no. Spiegando poi, prima di dovere rinunciare a entrambi, che «Vucinic sta peggio di Buffon, essendo stato fortemente debilitato da un’influenza intestinale». Avanti lo stesso, comunque e per forza di cose. Senza dubbi né incertezze. E senza la necessità di gettare altra benzina sul fuoco: «Dopo la Supercoppa ci siamo divertiti, abbiamo scherzato, ma la cosa finisce qui. Se stringerò la mano a Mazzarri oppure al suo secondo Frustalupi? Saluterò entrambi, senza alcun problema». Sincero o no, così è e probabilmente così andrà. Con tanti saluti anche a Cassano e alla sua battuta sui ‘soldatini: «La Juve preferisce i soldatini? No, qui ci sono seri professionisti, uomini che sanno cosa vogliono e che si comportano come si deve per vincere».

FILOSOFIE – La Juve è la Juve, appunto. E non copia nessuno, anche se il 3-5-2 è lo stesso del Napoli: «Siamo due ottime squadre che se la giocano a viso aperto: non c’è una favorita. Pur avendo moduli uguali, vediamo però il calcio in modo diverso. Noi facciamo un football propositivo che tende sempre a fare la partita, mentre loro puntano più sulle ripartenze e sulle giocate dei singoli. Il Napoli sta inseguendo con forza e convinzione lo scudetto, tralasciando magari anche gli impegni di Europa League: noi siamo contenti di giocarcela alla pari anche in Champions League. Conte ha copiato la difesa a tre da Mazzarri? Non è assolutamente vero, ve lo garantisco: la scelta nasce dalla volontà del mister di sfruttare al meglio le caratteristiche dei nostri giocatori».

MOLTE RIVALI – Fatto sta che il vestito approntato lo scorso anno in corso d’opera continua a stare benissimo alla Signora e non c’è motivo, almeno per adesso, di cambiarlo: «Non so se giochiamo meno bene di qualche mese fa. Guardo però la classifica e vedo che abbiamo sei punti in più rispetto alla stessa giornata dell’anno scorso: conta quello, mi sembra». Anche se parlare di scudetto o di sfida a due è prematuro: «Andiamoci piano a dire che il Napoli è l’unica nostra concorrente: il campionato è ancora lungo, tante squadre potranno tornare sotto».

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.


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