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Carratelli: “Rimonta possibile, i portoghesi non sono “dragoes” in difesa: palla a terra e velocità”

Match di ritorno degli ottavi di Europa League. Si ricomincia dai colpi di fortuna dell’andata, il palo di Quintero che ha negato il 2-0 al Porto e il gol annullato ad Eduardo, forse regolare, che sarebbe stato un raddoppio micidiale, ma anche dalle quattro occasionissime degli azzurri. Per dire che bisogna stare attenti, ma al San Paolo la rimonta è possibile dopo lo 0-1 allo Stadio del Drago a patto che il Napoli non fallisca le palle-gol mancate in Portogallo prima di cedere al rasoterra di Jackson Martinez. I portoghesi non sono draghi in difesa (mancheranno il portiere Helton, Maicon e Alex Sandro) e, se il Napoli torna al suo gioco più naturale, palla a terra e velocità, evitando i lanci a vuoto del match di andata, la qualificazione è apertissima. Allo Stadio del Drago, il Napoli ha sfoderato raramente la sua rapidità. Si è adagiato sul ritmo lento dei portoghesi facendo così il loro gioco. Puntando (primo tempo) a spegnere l’iniziativa dei lusitani è mancato però il pressing su Fernando, regista arretrato alla Pirlo, e prima fonte di gioco dalla sua trequarti. Tattica guardinga giustificata dal primo match in trasferta e segnale di una nuova maturità del Napoli. Al San Paolo il Porto truccherà il 4-3-3 schierandosi col 4-1-4-1, come all’andata, cercando di stare compatto in difesa. Non ha molte variabili in attacco, la chance è la potenza fisica di Jackson Martinez. Gli esterni Quaresma e Varela (Licà) non sono fulmini di guerra. Il Napoli, senza allungarsi, potrà controllare il loro contropiede. Servono due gol e bisogna andare di gran carriera senza pausa e con un po’ di fretta, stavolta, evitando che il Porto tenga alla lunga la porta imbattuta. Segnare subito sarebbe un bel colpo, ma soprattutto imporre immediatamente l’iniziativa del gioco con la maggiore incisività possibile sugli esterni per aprire la difesa lusitana e, se loro fanno mucchio, cercare il tiro da fuori (Inler, se ci sei batti un colpo). Sarà necessaria una grande aggressività a centrocampo per impedire il prolungato possesso-palla dei portoghesi. Il Napoli che sembra stanco ha messo giudizio nel senso che, appannatasi l’esplosività in attacco, gioca più corto e più protetto col miglioramento dell’assetto difensivo. Però per ribaltare il risultato di Oporto serve il Napoli “prima versione”, efficace negli ultimi venti metri. Coi prezzi ribassati, è attesa una appassionata partecipazione di pubblico al San Paolo che si annuncia gremito. Stasera servono sostegno, entusiasmo e incitamento continui. Vedremo se il “tredicesimo giocatore” saprà fare la sua partita.

Fonte: Il Roma

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