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Carratelli: “Non sono ammesse distrazioni”

Col fiato sospeso per le condizioni di Cavani (neanche convocato), senza Zuniga e con le gambe pesanti per la partita di domenica sera, un’ora di gioco per arrivare a fare un gol, l’ostacolo Atalanta, tre giorni dopo sul campo bergamasco, dà qualche pensiero. Il Napoli deve stringere i denti, gli impegni si susseguono, c’è da non mollare la Juve in campionato, c’è da tentare una rimonta in Europa League L’Atalanta, avversario tradizionalmente ostico, in ripresa nelle ultime due gare (4 punti) dopo tre sconfitte consecutive, quest’anno va a fasi alterne, ma è sempre una squadra di combattimento (4-4-1-1). Prima non prenderle, secondo un detto antico, e poi se ci scappa la sorpresa, bene. È il vecchio calcio provinciale mai lodato abbastanza in molte circostanze. Non sarà facile filtrare a centrocampo dove ci sarà il maggiore affollamento. Il Napoli deve volare sugli esterni, ma Maggio e Dossena sono attesi sulle corsie da una doppia marcatura. Evitare di imbucarsi al centro, come contro il Chievo. In avanti, con Insigne, non c’è niente meglio di Pandev. Il macedone sembra giù. Ha finito la gara di domenica allo stremo. Non c’è una soluzione migliore. Tutti guardano ad Hamsik che ha risolto il match col Chievo con una magia palla a terra. In difesa Gamberini ha bisogno di rifiatare ma Aronica va ancora in panca. Ci vuole un grande gioco di squadra, una squadra compatta e irriducibile per portar via un risultato utile da Bergamo. L’ambiente non sarà dei più ospitali. Nervi saldi perché non mancheranno le provocazioni. Intanto si parla sempre più dell’Inter giunta alla quinta vittoria consecutiva (come ai tempi di Mourinho), tre in trasferta, a un punto dal Napoli, a quattro dalla Juve. I fari del campionato si spostano dal Golfo, dove fino a ieri veleggiava l’antagonista bianconera, alla Madunnina sempre prodiga di miracoli calcistici. Ora tutti dicono che è l’Inter l’avversario della Juve per lo scudetto. Profezie e opinioni si moltiplicano perché sabato sera “esploderà” il vecchio “derby d’Italia” con l’Inter sul campo della Juve, un’altra occasione per interrompere l’imbattibilità bianconera però sfrangiata dalla sconfitta col Napoli nella finale di Coppa Italia. Dunque, luci sull’Inter. È un vantaggio per il Napoli che potrà andare avanti in punta di piedi senza l’assillo continuo del confronto al vertice. Ma, zitto zitto e piano piano, il Napoli deve fare il suo dovere perché ha puntato tutto sul campionato, non può fare battute a vuoto, deve tenersi vicino ai campioni di Conte, non allungare lo svantaggio ed essere pronto al sorpasso. Stasera la Juve ospita il Bologna e l’Inter la Sampdoria. Il compito più difficile è quello degli azzurri in trasferta e contro un avversario tosto. L’Atalanta sarà tutta dietro la linea della palla per attirare il Napoli e fiondare a sorpresa il vecchio Denis (31 anni) col supporto di Schelotto, un vero sparviero sulla fascia destra (serata dura per Dossena), e con i giochetti di Bonaventura a sinistra. Non sono ammesse distrazioni. Questa partita può essere decisa da un accidenti qualsiasi. La prestazione del Napoli ruoterà attorno alla “intelligenza calcistica” di Pandev. Dove non arriva con la forza muscolare, il macedone deve estrarre dal cappello a cilindro la sorpresa di una giocata decisiva. Anche da Insigne non si può pretendere molto, ha dato moltissimo contro il Chievo, ma proprio il ragazzo di Frattamaggiore può essere l’asso nella manica di Mazzarri. Il match è tutto da “difendere”. Non pretendere di più se le forze mancheranno. Però, accidenti, che il Napoli si faccia “vedere” sui calci piazzati. Partite così incastrate da marcature attente e lotta a tutto campo sono spesso risolte da un episodio, da un colpo fortunato. Il Napoli è superiore, ma l’impressione è che l’Atalanta correrà di più. Ci arrampichiamo sugli specchi per dire che sarà una partita da azzannare coi denti

Fonte: Il Roma
La Redazione
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