Atra giornata difficile. Delle prime quattro solo il Napoli in trasferta e Parma è un campo imbattuto, l’unico. La Juve vi ha fatto 1-1, l’Inter ci ha perso (0-1), la folle Roma ha ceduto 2-3. La squadra di Donadoni, seconda migliore difesa casalinga, è tra le formazioni più in forma, dotata di un attacco ficcante con due punte molto larghe (Biabiany e Sansone) e un ariete in mezzo (Belfodil 1,92). Cervello della squadra il cileno Valdes che a Parma sta vivendo una seconda giovinezza. E’ la rampa di lancio degli attaccanti. Si prevede un sensibile apporto degli esterni azzurri alla difesa a tre (rientra Cannavaro) per coprire l’ampio fronte offensivo degli emiliani. Seconda trasferta consecutiva dopo il pareggio di Firenze e il Napoli ha l’obbligo di osare di più. Nel corso della partita, sul lato di Santacroce (che ha le sue “debolezze”) l’inserimento di Lorenzo Insigne potrebbe rivelarsi risolutivo. Ma si comincia con Pandev, tecnica ed esperienza. L’assenza di Behrami (squalificato) si farà sentire perché il Napoli non ha altri incontristi in mediana e Dzemaili è piuttosto una mezz’ala offensiva. Dovrà pur sacrificarsi in copertura, anche se non possiede il pressing e la forza agonistica di Behrami, per dar modo ad Hamsik di andare a far male nel cuore della difesa parmense. Si annuncia un gara sul filo dell’equilibrio, fra mosse e contromosse, in cui risulteranno determinanti i “lampi” dei singoli per squarciare la tela di ragno a tutto campo. Ecco, allora, che sarà essenziale la partita di Hamsik per marcare la supremazia azzurra fra centrocampo e attacco, per aprire rapidamente il dispositivo difensivo del Parma, per avere un attaccante aggiunto. Marekiaro può orientare la gara illuminando la zona dove nasce il gioco e abbagliando gli avversari. Pandev porterà via difensori a Cavani per creargli lo spazio propizio alla folgore servendolo anche “in corridoio”. Il gioco del Napoli è risaputo. Se fatto velocemente, le contromisure avversarie non hanno il tempo per fronteggiarlo. Un Napoli attento e veloce è quello che ci vuole per l’impresa a Parma. Fermo Maggio, operato alla mano infortunata, è pronto Mesto a partire sulla fascia destra, buon esecutore di cross e affidabile nella fase difensiva. In corso d’opera, il match potrebbe suggerire a Mazzarri il debutto di Armero con Zuniga a destra per una spinta offensiva più incisiva. Sulle fasce potrà nascere la superiorità decisiva. Il centrocampo a tre del Parma sarà sostenuto a turno da un attaccante o da un difensore per non andare in inferiorità numerica. La qualità azzurra dovrebbe però valere qualcosa in più. Dall’intesa fra Inler e Dzemaili (non troppo sbilanciato) dipenderà la tenuta nella zona, soprattutto in fase di sbarramento. Sono due centrocampisti capaci di andare in gol. Tre reti in stagione per Dzemaili (due in Europa League), quattro per Inler che deve essere più sollecito nella “sventola” da fuori area. Aspettando Cavani, potrebbero essere i goleador a sorpresa del pomeriggio. Su quest’altro fronte, il “passo corto” e l’effervescenza di Biabany potranno essere un problema sul lato di Britos (preferibile Gamberini?). Partita di coraggio affidata, alla fine, alla “confidenza” col gol di Cavani, lanciatissimo tra i primi centravanti della storia azzurra, al quarto posto dopo Sallustro, Altafini e Careca e già avanti a Savoldi e Vinicio. Si spera in una prodezza di Pandev che non mette dentro la palla da tre mesi, appena due gol a segno, non lontano però dalle marcature (tre) dell’anno scorso nelle prime ventuno giornate. Rubar palla e andare via. E’ il segreto di Pulcinella. E’ il segreto per vincere a Parma. Bisogna far più punti in trasferta, ha chiesto Mazzarri. Sul suo campo, il Parma non batte il Napoli da dodici anni.
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