Lorenzo Insigne, sull’ultima caparbia azione di Armero, pennella da sinistra un tiro a giro, deviato sulla battuta da Perico, che va ad insaccarsi nella porta di Agazzi. E’ il quarto e ultimo minuto di recupero. Il ragazzino, entrato nell’ultimo quarto d’ora per Dzemaili, spinge il Napoli in Champions. Vittoria all’ultimo respiro.
Rimontona del Napoli che parte in svantaggio (18’ Ibarbo), recupera con Hamsik (49’ autogol di Astori), sorpassa il Cagliari con Cavani (64’), subisce il pareggio di Sau (70’) e s’infila nei quattro minuti di recupero per vincere il match all’ultimo istante (3-2). Hanno funzionato i cambi essenziali di Mazzarri (54’ Armero per Gamberini, 77’ Insigne per Dzemaili).
Un Cagliari senza assilli di classifica, benché privo di Pinilla, Conti e Cossu, sfodera un primo tempo all’altezza del suo fantastico girone di ritorno. Il Napoli manca di De Sanctis (Rosati) e Campagnaro (Gamberini). E’ Pandev ad accendere subito la partita, protagonista dei primi 45 minuti. Ma c’è un Hamsik poco preciso e gli esterni, Maggio e Zuniga, non sfondano. Il Cagliari è una squadra corta, lascia spazio sulle fasce ma è densa al centro dell’area, conquista palla e riparte. Nainggolan gioca davanti alla difesa, giocano bassissimi Ibarbo a destra e Thiago Ribeiro a sinistra, prontissimi a riversarsi in avanti. Fanno un gran lavoro in copertura i centrocampisti Dessena (su Hamsik) ed Ekdal (su Dzemaili).
Il Napoli è poco veloce per sorprendere l’avversario. Behrami gioca davanti alla difesa spazzando via alla meglio. Britos è in difficoltà contro Ibarbo che gioca sulla destra. E’ molto vigile Cannavaro. Fanno fatica a costruire Hamsik e Dzemaili. E’ Pandev che conquista palla, la difende, cerca l’intesa con Cavani e Hamsik, va anche al tiro. Ma il Cagliari è una fortezza nella sua aera di rigore. I centrali Astori e Rossettini stringono la morsa su Cavani.
Arriva la sorpresa e per il Napoli è subito un match in salita (l’aveva temuto Mazzarri). Il rinvio di Cavani su un corner dei cagliaritani finisce tra i piedi di Ibarbo che, al limite, evita Maggio e insacca di forza (18’). In replica, il Napoli centra una sola volta lo specchio della porta sarda. Finiscono fuori bersaglio le conclusioni di Cavani (24’ e 29’). Agazzi para con difficoltà un tiro dalla distanza di Dzemaili (22’). Non si passa. Il Cagliari si raccoglie, tutti dietro la linea della palla, e riparte in scioltezza. Non c’è da stare tranquilli. In chiusura di primo tempo, Cavani protesta reclamando un rigore (contrasto con Rossettini), viene ammonito, salterà Pescara sabato sera.
Il pareggio viene subito, nella ripresa, ed è una fortuna. Punizione da sinistra battuta astutamente da Pandev per Hamsik che calcia in porta, il tacco di Astori devia la palla in rete (49’). Ma ci vuole l’intervento dell’arbitro di porta (il romano Doveri) per convalidare il gol ritenendo ininfluente la posizione di Cavani in offside. E’ una fortuna il pareggio agguantato subito perché il Napoli prende animo e il Cagliari si sgonfia. Però il Napoli si sbilancia pericolosamente. Cannavaro è spesso avanti, dietro agli attaccanti azzurri e, sui calci piazzati, la squadra rimane a ridosso dell’area sarda lasciando campo libero alle spalle. Mazzarri toglie un difensore (Gamberini) per inserire Armero, molto più efficace di Zuniga sulla fascia sinistra (Zuniga arretra in copertura). Il Napoli vuole vincere. Ed eccolo Cannavaro in attacco che molla una sventola micidiale, dopo un corner, e Agazzi fa il miracolo di respingere, ma Cavani è là, puntuale, a mettere in rete (64’). Sulla respinta del portiere c’erano quattro azzurri pronti a ribattere in gol ed è Maggio a toccare la palla prima che il Matador la scaraventi in rete. 23° gol in campionato, 98 centri fra campionato e coppe. Cavani è ora a due sole lunghezze dalla cifra tonda di 100 gol in azzurro.
Il Napoli respira, ma il Cagliari non ci sta. Torna vivo, brillante. Anche la panchina sarda azzecca la “mossa”. Dentro il piccolo Sau per Thiago Ribeiro, sfinito dal gran lavoro di copertura e attacco. Ed è Sau che, al limite, evita Cavani e Behrami e mette dentro un gran bel tiro a giro (70’). Proprio una partita da soffrire.
Entra Insigne e il Napoli attacca a pieno regime. Armero fa un buon lavoro sulla sinistra. Su un suo cross Hamsik e Cavani si ostacolano nella conclusione ravvicinata e la palla fila fuori (79’). Ancora un cross di Armero e il tiro a botta sicura di Cavani viene “murato” da Astori (82’). Dentro una quarta punta (87’ Calaiò per Zuniga). Ora è una partita di rabbia, di assalto, di foga. Il Cagliari viene chiuso negli ultimi venti metri, non riparte più e subisce. Il gol di Insigne arriva al 94’. E’ festa grande. In una mischia finale (Cagliari col sangue agli occhi per la sconfitta), Behrami si fa ammonire e anche lui salterà la prossima gara a Pescara.
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
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