Sosta del campionato col fiato sospeso sul secondo posto. Il Milan a -2 dal Napoli ha rosicchiato 7 punti agli azzurri nel girone di ritorno. Alla fine dell’andata il vantaggio del Napoli sul Milan era di 9 punti. La sfida continua. Alla ripresa del campionato Torino-Napoli, non proprio una passeggiata, e Chievo-Milan. Bisognerebbe allungare il passo in vista del confronto diretto a San Siro (14 aprile). L’occasione propizia potrebbe presentarsi il 7 aprile (Napoli-Genoa, Fiorentina-Milan). Chi vivrà vedrà.
Intanto i tenori sono tornati a cantare. Un grandissimo Hamsik per tre quarti di partita contro l’Atalanta, Cavani tornato al gol con una doppietta (senza sbagliare sul rigore come a Verona), Pandev “resuscitato” e autore del gol decisivo (3-2), Zuniga in grande spolvero (si è procurato il rigore del primo vantaggio), Armero in forma da titolare (imbeccato da Insigne, cross per il gol di Pandev), Behrami da lotta continua.
Per più di venti minuti, la squadra ha dato spettacolo con grandi aperture offensive sulla spinta di Hamsik, mentre Behrami e Dzemaili rimanevano più coperti. Dopo un’ora di gioco (sull’1-1) Mazzarri ha rispolverato la difesa a quattro arretrando Maggio e Zuniga sugli esterni di Campagnaro e Cannavaro con Armero (al posto di Gamberini) sulla fascia sinistra dell’attacco. E’ andata meglio, in chiave offensiva, con l’ingresso di Insigne per Maggio (78’). Allora, sul lato mancino, Insigne e Armero hanno duettato con efficacia e Zuniga sul lato destro della difesa (con l’uscita di Maggio) si è trovato meglio. Nel finale è stato bravissimo a tenere palla a protezione del 3-2.
La difesa ha incassato due gol con errori individuali (Zuniga e Gamberini sul primo; Cannavaro, De Sanctis e Behrami sul secondo) e difetti di piazzamento, ma è pur sempre la seconda migliore difesa del campionato con la singolarità di essere l’unica a non avere subito un rigore. L’attacco è il quinto del campionato con la coppia-regina Cavani (20 reti) e Hamsik (9) alla pari del tandem milanista El Shaarawy (16) e Pazzini (13).
Fra le prime sei, il Napoli è la squadra che ha pareggiato di più (8) e perso di meno (5) dopo la Juve. Il Napoli ha anche la seconda migliore differenze-reti (+24).
Contro l’Atalanta, è stata la quinta volta in cui il Napoli ha realizzato tre gol (cinque volte anche per Juventus, Inter, Roma, Lazio, Bologna). A quattro gol il Napoli è arrivato due volte come la Juventus (la Roma quattro volte). Sinora sono state 6 le partite in cui il Napoli non ha segnato (4 per la Juve e il Milan, 5 per l’Inter, 11 per la Lazio). In due sole gare non hanno segnato Fiorentina e Roma che ha l’attacco-record con 60 gol. Il record negativo è del Palermo (14 partite senza segnare). Queste “cifre” escludono le gare del Pescara. Diciannove conclusioni contro l’Atalanta (12 nello specchio della porta) segnalano il risveglio dell’azione offensiva. Cavani ha tirato 10 volte (6 nello specchio).
Il Napoli ha 8 punti in più della scorsa stagione conclusa al quinto posto (61 punti finali). E’ alla pari, alla 29^ giornata, col campionato del terzo posto (2010-11) a quota 56 punti: allora ne fece tre in meno all’andata e tre in più nelle prime dieci giornate del ritorno. Ma questo è un Napoli che perde di meno rispetto al torneo del terzo posto (5 sconfitte contro 7 dopo 29 turni), segno di un maggiore equilibrio.
Quel Napoli che conquistò l’ingresso in Champions totalizzò alla fine 70 punti. In questo campionato ne sono in palio ancora 30 e il Napoli (a quota 56) potrebbe realizzare il record di punti sotto la presidenza di De Laurentiis: gliene servono 14 per eguagliare la stagione del terzo posto, è prevedibile che ne faccia di più. Essenziali per difendere il secondo posto.
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