Buone notizie da Firenze. Anzi magnifiche. Il Milan si fa rimontare due gol (2-2) e perde Balotelli per la supersfida di domenica contro il Napoli che batte il Genoa al San Paolo (2-0) e porta a quattro i punti di vantaggio sui rossoneri. Domenica a San Siro, azzurri senza l’assillo dell’aggancio al secondo posto.
Ottime notizie anche dalla notte del San Paolo. I tre tenori cantano sotto le stelle (Pandev, Hamsik, Cavani) e battaglia finale del Matador contro Frey che gli annullava due palle-gol dopo avergli parato un rigore. Grande conferma di Dzemaili, ancora in gol (5 reti sinora) e straordinario nella fase difensive nel secondo tempo contro Vargas. Vivacissimo Pandev al quarto gol stagionale ed eccellente distributore di gioco.
Un Napoli in salute, tranquillo, brillante nel contropiede, ha gestito la gara con grande padronanza di fronte a un Genoa che ha fatto poco pressing, difesa mal protetta dai centrocampisti, Immobile solo in avanti. Il Napoli ha affondato come ha voluto verso l’area genoana. Il punteggio sarebbe potuto essere superiore. Cavani ha sbagliato il secondo rigore consecutivo, tre in questo campionato. Dal dischetto il Napoli fa cilecca (solo 5 penalty realizzati su nove).
Il Genoa non ha mostrato la grinta di una squadra che deve salvarsi (penultimo posto). I centrocampisti hanno badato più a costruire che a fare filtro. Matuzalem e Kucka, che dovevano proteggere la difesa, sono mancati in fase di interdizione, impegnandosi più nella fase di costruzione del gioco. Sulle fasce il Genoa ha avuto anche difficoltà con Jankovic (e poi Olivera) contro Armero e con Antonelli contro Maggio. Il 3-2-4-1 di Ballardini è stato poco efficace nelle due fasi di difesa e attacco. Il Napoli ha fatto un giro palla agevole e quando puntava l’area genoana incontrava una morbida resistenza.
Pim, pum, pam il Genoa comincia con audacia e impegna due volte De Sanctis (2’ Bertolacci, 3’ Kucka). Ma poi il Napoli prende in pugno il match con grande sicurezza e arriva presto al gol. Su un rilancio della difesa azzurra, Cavani salta Granqvist, supera Portanova e serve Pandev che, in area, evitato Moretti, insacca con un sinistro perentorio (18’).
Il Genoa entra saltuariamente in partita. Hamsik e Dzemaili sono i padroni del centrocampo, impostano l’attacco e si propongono per concluderlo. Il Genoa difende a maglie larghe. Il Napoli può disporne come vuole e raddoppia inevitabilmente. Cavani imposta il contropiede, dopo un corner dei genoani, galoppa, dà ad Hamsik e sul passaggio di Marekiaro è irresistibile l’inserimento di Dzemaili per la conclusione in rete (28’). Raddoppio e partita messa sui binari giusti.
La reazione del Genoa è insignificante. Troppo solo Immobile in avanti. Kucka e Bertolacci avanzano, avanza anche Matuzalem e la metà campo ligure rimane sguarnita offrendosi al contrattacco degli azzurri. Behrami fa il suo lavoro di controllo a centrocampo concedendo a Dzemaili di inserirsi continuamente sul fronte offensivo. Hamsik rientra, conquista palla e trascina la squadra in avanti. Pandev è in serata felice e ispirata: tiene palla, la difende, supera l’avversario (Moretti), evita anche la doppia marcatura, e fa girare l’attacco. Frey si oppone alla conclusione difficile di Hamsik da fondo campo dopo che Marekiaro se n’era andato in slalom saltando tre avversari (37’).
Quando il Genoa attacca tenta solo conclusioni da fuori area. In tutta la partita, cinque tiri fuori, quattro nello specchio della porta. Il Napoli inquadra nove volte la porta di Frey, sei le conclusioni fuori bersaglio. Ballardini tenta di scuotere la squadra con gli inserimenti di Vargas (53’ per Bertolacci) e Olivera (58’ per Jankovic) per avere più spinta sulle fasce. Ma, dopo Jankovic, anche Olivera deve arrendersi ad Armero (si contano otto chiusure difensive del colombiano che ha giocato al posto di Zuniga). La difesa azzurra (rientro di Campagnaro, Britos a sinistra non molto sicuro, Cannavaro al centro) non deve soffrire. Il Genoa non ha incisività.
Pandev si sottrae alle marcature e distribuisce palloni su palloni. Lancia due volte Cavani stoppato sulle conclusioni. Armero difende e attacca, smarca in area Hamsik stroncato da Kucka che non ha mai preso Marekiaro. Rigore lampante e Cavani dal dischetto si fa parare da Frey il tiro non troppo angolato (64’). L’errore dal dischetto pesa e il Matador sbaglia successivamente più di un pallone. Mazzarri sostituisce Behrami (75’ Inler) e Pandev (77’ Insigne). Sono fra i due azzurri diffidati, meglio farli rientrare in panchina. Insigne entra in partita con grande verve.
De Sanctis sventa le conclusioni di Jankovic (49’) e Kucka (59’), poi deve parare solo un tiro di Immobile nel finale. Cavani si desta dopo l’errore dagli undici metri e il finale di gara è un duello fra il Matador e Frey. Il portiere prima sventa il colpo di testa di Cavani (83’ cross di Armero) e poi para d’istinto la girata improvvisa dell’uruguayano (89’ ancora un cross di Armero). Infine sull’assist di Insigne Cavani batte fuori una comoda palla-gol (90’).
Negli ultimi minuti El Kaddouri rilevava Hamsik (88’). Nei tre minuti di recupero, De Sanctis deve respingere una conclusione di Immobile (93’) che aveva superato Cannavaro. Vittoria tranquilla, secca e indiscutibile. Si va a Milano con animo lieto.
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
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