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Carratelli: “Il Napoli disintegra la Roma”

Il Napoli spegne la Roma e Cavani l’abbatte con tre gol. Alla festa partecipa anche Maggio nel finale (4-1). Vince Edenlandia su Zemanlandia. La Roma ha fatto la partita, ma senza il brio consueto, il Napoli l’ha aspettata punendola. Costruendo gioco, la Roma si è spesso scoperta. De Sanctis ha ben protetto la vittoria con cinque interventi notevoli. Tatticamente, Mazzarri ha prevalso su Zeman. Una marcatura a uomo azzeccatissima (Zuniga su Lamela) ha bloccato uno dei romanisti più pericolosi. Nella sua metà campo, il Napoli ha chiuso tutti i varchi e il pressing a tutto campo di Behrami è stato un’altra arma vincente. La difesa non è mai rimasta scoperta. Pandev è stato tra i protagonisti, suoi gli assist vincenti per i gol di Cavani. La Roma ha giocato l’ultimo quarto d’ora in dieci (espulso Pjanic al secondo “giallo”) quando il risultato era di 3-0.

Di slancio il Napoli mette a punto una serie di record: riconquista il terzo posto, lancia Cavani in vetta ai cannonieri (due gol più di El Shaarawy), chiude il girone di andata con otto punti più dell’anno scorso e stabilisce il record di punti nel girone ascendente (37 contro i 36 del torneo del terzo posto 2010-11).

La Roma è stata colpita immediatamente. Il folgorante inizio di Pandev produceva l’assist per il primo gol di Cavani (4’). Il vantaggio accentuava l’atteggiamento prudente del Napoli volto a non dare spazio alla Roma. Totti trequartista non poteva giocare mai la palla liberamente. Zuniga giocava a sinistra (difesa a quattro) senza concedere un solo pallone a Lamela. Su Destro vigilava Britos. Campagnaro e Gamberini rimanevano in zona per coprire tutto l’arco della difesa. In ombra Inler, molto arretrato aspettando Bradley e non efficace nei disimpegni. Il Napoli era padrone del campo lasciando alla Roma il maggiore possesso della palla (alla fine 57 per cento contro 43).

Non era una partita spettacolare perché la Roma aveva poca velocità e il suo gioco offensivo non brillava. Il Napoli le stava addosso in ogni zona del campo e la difesa a quattro non le concedeva pericolose incursioni sulle fasce con Lamela “spento” a destra da Zuniga, con Balzaretti, Bradley e Totti a sinistra sempre bloccati. C’era molta tensione in campo per la posta in palio. Il primo tiro della Roma arrivava dopo la mezz’ora, De Sanctis annullava la conclusione di Destro (31’). Il portiere azzurro si esibiva a ripetizione proteggendo il minimo vantaggio. Annullava ancora un tiro di Destro (34’), volava a deviare in angolo una conclusione di Pjanic (38’).

Il Napoli colpiva fulmineamente anche a inizio di ripresa. L’azione nasceva da una fuga di Zuniga, a centro area un rimpallo favoriva Pandev e Cavani in girata siglava il raddoppio (48’). La Roma si apriva pericolosamente e le sventagliate in contropiede del Napoli la mettevano costantemente in difficoltà. Sfuggivano due buone occasioni ad Hamsik (55’ dopo avere superato il portiere) e a Cavani (57’ chiuso in extremis da Piris). Il tema della partita era chiaro. La Roma ruminava un gioco poco incisivo, era più presente nella metà campo azzurra (fuori le conclusioni di Lamela 58’ e Destro 60’), ma soffriva sui rilanci azzurri. Zeman impiegava Osvaldo per Destro (62’) e c’era maggior lavoro per Britos. Era strepitoso De Sanctis quando salvava consecutivamente su Osvaldo e Lamela (68’). Col portiere in gran forma, il Napoli poteva volare.

Il 3-0 veniva da un portentoso colpo di testa di Cavani sul corner di Pandev (70’). Il gol di Osvaldo (72’ in ritardo Britos nella marcatura dell’attaccante) non turbava il Napoli, che intanto aveva sostituito Inler con un più efficace Dzemaili (64’), perché gli azzurri erano sempre pericolosissimi nelle ripartenze. Per giunta Pjanic (74’ fallo su Dzemaili, secondo “giallo” ed espulsione) lasciava la Roma in dieci. Filava fuori un colpo di testa di Bradley (77’) e Mazzarri impiegava Mesto per Pandev (80’). Il nuovo entrato si schierava sulla sinistra della difesa per dar man forte a Zuniga che finiva il match spazzando l’area azzurra. Pennellata finale di Maggio che prima concludeva sul portiere e poi batteva a rete (90’) per il 4-1. Insigne giocava gli ultimi sette minuti al posto di Hamsik sacrificatosi per tutta la partita a centrocampo.

E’ stata la vittoria tattica di Mazzarri che ha schierato un Napoli puntuale nel fronteggiare la Roma. Ha lasciato alla squadra di Zeman il possesso-palla, ma l’ha chiusa irrimediabilmente trafiggendola cinicamente. Un Napoli concreto, di eccellenti lottatori, che alla Roma ha ceduto il centrocampo frenandola però negli ultimi venti metri. Ripartendo, gli azzurri non hanno perdonato.

Fonte: Il Napolista.it

La Redazione

M.V.

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