Mimmo Carratelli, decano dei colleghi campani e grande esperto della storia azzurra, interviene a Marte Sport Live per ricordare Jeppson, ultima bandiera azzurra spentasi di recente (stamane), dopo Iuliano e Imbriani. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
“Jeppson arrivò a Napoli a 27 anni, nel ’52. Con lui arrivarono due ali molto forti, tra cui Bruno Pesaola, che gli permettevano spesso di segnare, spesso di testa, nell’area piccola. Era una polisportiva vivente: amava diversi sport, non solo il calcio ed era molto dotato in tutti gli sport che praticava. Era una persona molto cordiale e simpatica e mi raccontava spesso gli aneddoti con sua moglie, uno di questi parla della sua ultima esperienza a Napoli, recente: dopo aver visto l’amore dei partenopei nei suoi confronti, disse a sua moglie che ormai poteva anche morire e lo fece col sorriso. In genere i sudamericani, vedi Maradona che è il massimo esponente, si esaltano a Napoli, un pò meno i nordici: Jeppson fu l’eccezione. Amò Napoli per la prima volta quando vestiva la maglia dell’Atalanta: doveva andare in trasferta a Palermo è passò per Napoli, si promise che sarebbe tornato lì, quel posto gli ricordava casa sua, ma con più sole. Il Napoli in Europa League? Si è deciso tutto a Napoli, dove la squadra ha giocato malissimo, con Donadel e Dzemaili che non sono riusciti a contrapporsi all’ottima mediana ceca. Speriamo di rifarci in campionato.”
La Redazione
M.P.
