Pressati, intrappolati, stracciati. Gli azzurri stramazzano al Bentegodi ai piedi del Chievo (0-2). Vogliamo ancora pensare allo scudetto (Juventus a +9), mentre il Milan è vicinissimo (-2), vogliamo ancora sognare? Si fa dura per il secondo posto. Il Napoli s’è squagliato. Che sia ormai un periodo nero lo conferma il rigore che Cavani si fa parare da Puggioni nella ripresa. Poteva rimettere in corsa il Napoli. Il Chievo, quinta vittoria sugli azzurri in sei partite al Bentegodi, ha letteralmente sbriciolato la squadra di Mazzarri vincendo ogni duello, pressando, raddoppiando, giocato tutto dietro la linea della palla (dal 5-3-2 al 5-4-1) e trovando Puggioni pronto nelle occasioni in cui Cavani lo ha impegnato.
Dura dieci minuti il Napoli con le iniziative di Insigne, le discese di Campagnaro, una “sventola” alta di Zuniga. Il Chievo è tutto rannicchiato, ma come Dramè indovina il “missile” dai trenta metri che sorprende De Sanctis portando in vantaggio i veronesi (12’), allora la squadra di casa sale al settimo cielo e cancella il Napoli dal campo. Gli azzurri vanno in confusione. Fisicamente il Chievo è un mostro di energie. Pressa i difensori azzurri con gli attaccanti, non perde un contrasto a centrocampo e lo sbarramento della difesa a cinque non lascia spazi. Il Napoli è soggiogato. Manca all’appello Hamsik, manca Inler, Insigne continuamente raddoppiato si spegne, pur rimanendo l’unico piccolo guerriero del Napoli, Behrami deve giocare “alla disperata”, Dramè travolge Maggio e, sull’altro lato, Frey blocca Zuniga. C’è Cavani che si batte come un ossesso, ma non basta. Tenta la via del gol quattro volte, ma Puggioni è sempre pronto, superandosi sul penalty.
E’ stato un match corpo a corpo dal quale sono presto spariti gli azzurri di maggior talento, ma non proprio adatti a un clima di battaglia. Quando, nella ripresa, il Napoli, sotto di due gol, ha conquistato campo, giocando a ridosso dell’area veronese, non c’è stata una idea di gioco, non c’è stato il lampo isolato di un fuoriclasse, non c’è stato niente.
E’ stata la prestazione peggiore degli azzurri, con un solo gol a segno (Inler alla Juve) nelle ultime sei partite, comprese le due europee. Cavani non segna da otto gare. Ma è tutta la squadra che denuncia uno stato di forma precario con le ali ancora “piegate”, col centrocampo in grigioscuro. Il Chievo si raddrizza nella lotta per la salvezza tornando a vincere dopo cinque turni (un punto).
Difesa ritoccata per la squalifica di Cannavaro (c’è Rolando al debutto in campionato) e l’infortunio di Britos (gioca Gamberini). C’è Insigne partner di Cavani. Tutto il resto è il solito Napoli. Ma dopo quei dieci incoraggianti minuti iniziali, la squadra, sotto il colpo del gol di Dramè, cede le armi. Il Chievo detta legge. In vantaggio, prende coraggio. Un colpo di testa di Paloschi “accarezza” la parte alta della traversa (15’). Il Napoli non azzecca due passaggi di fila e il Chievo quando viene avanti è sempre pericoloso. C’è Thereau che dà fastidio tra le linee. Ha centrocampisti di grande temperamento. Hetemaj è dovunque, a contrastare, a cucire il gioco. Rigoni prima si dedica ad Hamsik, poi vola a tutto campo. Cofie ha il sopravvento su Inler. La difesa è una diga di giocatori che fanno della prestanza fisica l’arma migliore.
Il primo tiro del Napoli (20’) è di Cavani, ma senza la “cattiveria” necessaria, Puggioni para. Insigne si accentra tentando di farsi spazio per la conclusione (26’ tiro alto). Corpo a corpo, è una partita persa. Prima vera occasione per il Napoli è la punizione dal limite che si guadagna Cavani (fallo di Andreolli): il calcio piazzato del Matador filtra attraverso la barriera, ma trova Puggioni pronto alla respinta (38’).
Alla fine del tempo, il kappaò. Un lancio di Frey a destra trova scoperta la difesa azzurra (il Napoli era tutto avanti), Gamberini non chiude su Thereau che s’avvicina a De Sanctis e lo infila dalla breve distanza facendogli passare il pallone sotto le braccia protese (43’).
La ripresa è inutilmente a senso unico. Il Chievo, che ha sprecato molte energie nel primo tempo, si chiude a riccio e non riparte più. Saranno solo quattro le apparizioni dei veronesi nella metà campo napoletana. C’è Dzemaili per Gamberini (46’), difesa con Maggio e Zuniga sulla linea di Campagnaro e Rolando, squadra col 4-3-3. Thereau sfiancato viene sostituito da Luciano, un Inler pessimo cede il posto ad Armero (56’). L’occasione d’oro è il rigore al 58’, ma Puggioni respinge il tiro di Cavani che era stato strattonato in area da Dainelli. Da qui in poi, è una partita di incredibile impotenza per gli azzurri. Se ne va tutto solo Paloschi verso De Sanctis e il portiere salvava un gol fatto (59’).
Il Napoli è sempre nella metà campo veronese, ma qui c’è tutto il Chievo che non lascia uno spiraglio libero e sul portatore di palla azzurro va a chiudere in due e in tre. Mazzarri mischia le carte come può (63’ Pandev per Zuniga). Vanno fuori le conclusioni di Rolando (62’), Hamsik (65’), Insigne (68’), Maggio (78’). Non c’è verso di passare nella minutissima difesa del Chievo. Puggioni si supera ancora sulla quarta conclusione di Cavani (85’), poi dovendo rimettere in gioco con la palla al piede dribbla il Matador! Disfatta senza attenuanti.
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
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