Il Napoli salva il Natale dei suoi tifosi vincendo a Siena (2-0) sul finire di una delle più brutte partite dell’anno. Torna al gol Maggio, che non segnava dalla prima di campionato a Palermo. Raddoppia su rigore Cavani, puntualmente a segno da sei partite. Tutto è bene quel che era cominciato malissimo. Il Napoli ce l’ha fatta in tre minuti, quasi gli ultimi del match, perché ha avuto più voglia e più qualità del Siena nel triturare il finale della gara. Dopo quattro sconfitte consecutive, la classica boccata di ossigeno con la quinta vittoria in trasferta. Classifica immutata perché, alle spalle della Juventus (un treno irraggiungibile), vincono tutte tranne l’Inter. Quinto posto consolidato e buon anno a tutti. La squadra si stringe a Mazzarri in un abbraccio liberatorio. Vinto il tabù di Siena dopo una sconfitta e tre pareggi.
Il Siena con la paura dell’ultima in classifica che deve salvarsi, il Napoli senza più l’incantesimo dei vecchi tempi, ma che deve scuotersi da un periodo nero. Una partita a luci spente su tutto il campo. I mediani azzurri Behrami e Donadel (Donadel alla sua prima da titolare) rivaleggiano con Bolzoni e Valiani in un match confuso. Maggio verrà fuori nel finale dopo avere subito costantemente Rubin. Zuniga è là che fa quel che può (e non può molto), ma anche Belmonte, il suo avversario, fa niente o quasi. Hamsik cala dopo un inizio prorompente, ma neanche D’Agostino incide sulla gara. Cavani gira al largo. Insigne è chiuso, si batte, ma neanche per lui è un pomeriggio felice. Prova a spostarsi a destra, non è giornata. In difesa se la cavano anche perché l’attacco del Siena è inesistente: un’ombra Calaiò, ammansito Rosina da Gamberini.
Nel primo tempo, da un difensore un solo tiro in porta (42’ Gamberini, parato). Concludono fuori Insigne (17’) e Cavani (30’). In porta non tira mai il Siena. Il match è una sagra di errori, bassissima qualità in tutti, il gioco non nasce mai. Si va avanti con lanci approssimativi. Insigne non sfonda a sinistra e l’incisività azzurra si perde sul lato dove Zuniga è evanescente. Sull’altra fascia, si è detto di Maggio che subisce l’iniziativa superiore di Rubin. Si balbetta calcio per 45 minuti, portieri disoccupati.
Il Siena, con marcature a uomo, cerca di salvare il risultato minimo. Ha perso in casa due partite consecutive, cade anche nella terza restando inchiodato all’ultimo posto. Il Napoli deve dare segni di riscossa, ma la condizione generale della squadra è mediocre. Con Cannavaro e Inler, squalificati, Mazzarri cuce la formazione con Gamberini centrale di difesa fra Campagnaro e Britos, poi Donadel a centrocampo. In panchina Pandev. Dopo una ventina di minuti, Britos passa centrale con Gamberini sul centrosinistra dove gravita Rosina (annullato).
Sorvoliamo sul primo tempo, più buio della notte. E’ l’ultima partita dell’anno e non ci sono fuochi pirotecnici. In campo, tric-trac che si spengono sul nascere. Ma il Napoli, diamine, è il Napoli e, dopo l’intervallo, torna voglioso, veloce, deciso. In cinque minuti sfiora due volte il vantaggio. Hamsik da centravanti davanti a Pegolo si fa intercettare il tiro dal portiere in angolo (49’ azione avviata da un gran lancio di Insigne a Cavani sulla sinistra, perfetto l’assist del Matador per Marekiaro). Poi gran colpo di testa di Cavani, su corner, e altro salvataggio di Pegolo (50’). Il fuoco azzurro si spegne subito. Cavani blocca con le mani sulla linea del fallo laterale il lancio di Hamsik (54’): è il segno di una frustrazione evidente. L’arbitro evita di ammonire l’uruguayano. E la partita torna sul suo livello deprimente.
Mazzarri comincia a muovere qualcosa. Fuori Gamberini per Pandev (68’), difesa a quattro col ripiegamento di Maggio e Zuniga sulla linea di Campagnaro e Britos; Behrami e Donadel davanti alla difesa sperando che costruiscano anche qualcosa; dietro Cavani ci sono Pandev, Hamsik e Insigne. Si spegne Rubin e il Siena perde la migliore spinta offensiva, entra Reginaldo per Rosina (75’) ma non cambia nulla, esce Belmonte dolorante per Mannini (68’). Un tiro a giro di Insigne non ha fortuna (76’). Ma ora il Napoli comanda meglio la partita (non il gioco). Il Siena cerca di salvarsi, non andrà più nella metà campo azzurra. Ma sembra ancora un match come gli ultimi del Napoli, anche peggio. Mazzarri muove ancora altre pedine: Mesto per Zuniga (81’), El Kaddouri per Insigne affaticato (84’).
Circola già la malvagia battuta (Palio e patta), quando il Napoli si inventa un finale assassino. Corner di Pandev da destra, sul lato opposto Hamsik in area scodella un violento cross basso, Maggio appostato sul primo palo tocca deliziosamente in rete (86’). E’ il vantaggio che gli azzurri replicano tre minuti dopo. El Kaddouri lancia Pandev nell’area toscana a sinistra, il macedone si divincola fra due avversari, Contini e Felipe, il secondo più del primo fa fallo da rigore. Dal dischetto, il trionfo di Cavani (89’). Un Calaiò, mai visto in azione, frustrato e deluso viene espulso al 90’. Il Napoli vince, viva il Napoli.
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro