Il Milan barcolla, il Napoli vola. Ma è un match cresta a cresta (Hamsik, El Shaarawy). È intervenuto Berlusconi, in elicottero a Milanello, a dare le ultime dritte ad Allegri (riposizionare Montolivo da regista) e ai giocatori (cambiare pettinatura a El Shaarawy). Mazzarri sollecita ordine e fiducia. Ricompare Zuniga, non ci sarà Pandev, Insigne per la terza volta dal primo minuto in campo, diga elvetica a centrocampo (Inler e Dzemaili, squalificato Behrami). Napoli al completo, Milan con tanti cerotti (Ambrosini squalificato, Bonera e Abate indisponibili, in panchina reprobi e incerti da Boateng a Robinho, ex fulmini di guerra; a Pato, il papero appassito). Il pronostico è tutto azzurro. Nell’era De Laurentiis, il Milan è stato l’avversario più scomodo, solo due vittorie del Napoli (a Napoli), quattro sconfitte, quattro pareggi. Ma si ricomincia dai tre gol di Cavani contro il Milan schiacciato nell’ultima volta a Fuorigrotta. E, ora, è un Milan alla ricerca di se stesso, tatticamente confuso. Allegri rabbercia la difesa, quinta peggior difesa del campionato, con Mexes e Acerbi centrali, De Sciglio e Constant sugli esterni. Rafforza la fascia destra in fase offensiva con Emanuelson e Bojan cercando di mettere in crisi la corsia di Zuniga e Insigne. Perde Ambrosini, un lottatore a centrocampo, ne rilancia un altro, Nocerino, e affida a Montolivo la bacchetta del direttore d’orchestra. In attacco, Pazzini centravanti-boa, cui Cannavaro dovrà impedire qualche estemporanea acrobazia, e El Shaarawy, la stella filante (8 gol come Cavani). Questo è il Milan umiliato dalla Fiorentina a San Siro, instabile nel morale, messo male in classifica, 12 punti lontano dal Napoli, e con una settimana di fuoco, Anderlecht in Champions e Juve in campionato subito dopo. Un momento critico per i rossoneri che rischiano di finire sull’orlo della retrocessione. Quanta energia avranno per battersi col Napoli? Ma anche quanta apprensione contro il terzetto azzurro dei ballerini di prima fila, Hamsik, Cavani, Insigne, che hanno appena incenerito il Genoa? Il Napoli sta bene, ha detto Mazzarri. E se il Napoli sta bene farà fuoco e fiamme. Il pericolo è El Shaarawy che graviterà nella zona di Campagnaro col sostegno di Nocerino a sinistra. Il piccolo Faraone è in un momento effervescente, in nazionale un gol tutto milanista (Montolivo-El Shaarawy), ma non basterà da solo per un Milan vulnerabile in difesa e in difficoltà a centrocampo per il continuo girotondo di uomini, mai la stessa formazione. Occhio a Bojan (Gamberini avrà un avversario “diretto” stavolta). Sulla carta è un Milan offensivo con quattro uomini portati ad attaccare (Emanuelson, Bojan, Pazzini, El Shaaarwy), ma se gli stessi non si sacrificano anche in copertura la difesa rossonera sarà esposta ai quattro venti e ai tre punteros del Napoli, Cavani cavallo alato in uno strepitoso momento di forma tecnica e fisica, Insigne imprendibile sul primo dribbling, Hamsik ispirato dagli dei. Rubare palla al Milan e ripartire sarà il mestiere della squadra azzurra sotto la pressione avversaria. Imporre il proprio gioco (Maggio e Zuniga stantuffi sugli esterni, attaccando e coprendo contro le due punte larghe Bojan e El Shaarawy) sarà il mestiere migliore per non far respirare i rossoneri e tenerli subito sotto scacco. In caso di necessità, pronta la difesa a quattro. E non pensare di avere già vinto contro un avversario ai minimi termini degli ultimi anni. Pensare invece a un Milan fortissimo per affrontarlo con la concentrazione e la determinazione giuste. Napoli dipende da te, ha detto Mazzarri. Verità sacrosanta. Il Milan ha le armi per far male, ma il Napoli è più squadra e gioca a memoria contro un Milan che vive soprattutto sugli spunti dei suoi (pochi) uomini da vetrina.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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