Il Napoli è assolto su tutta la linea. La Corte di giustizia federale, che è giudice di secondo grado avverso le decisioni della Disciplinare, cancella la penalizzazione di due punti alla squadra azzurra e la squalifica di sei mesi per Cannavaro e Grava. Raramente, il secondo grado di appello ha smentito le sentenze di primo grado. Evidentemente,
le motivazioni della sentenza della Disciplinare avevano basi molto fragili. La stessa accusa (Palazzi) aveva chiesto la penalizzazione di un punto che la Disciplinare aveva aggravato raddoppiandola.
Probabilmente, tutto è ruotato attorno alla derubricazione della posizione di Gianello da tentativo di illecito (articolo 2 del Codice di giustizia sportiva) a comportamento antisportivo con violazione del dovere di lealtà, correttezza e probità (articolo 1 dello stesso Codice). In questo è intervenuto incisivamente l’avvocato Chiacchio, difensore dell’ex portiere del Napoli.
A Gianello, i giudici di secondo grado hanno ridotto la pena da tre anni e tre mesi a un anno e nove mesi. Insomma, per la partita Sampdoria-Napoli (1-0) del 16 giugno 2010 si sarebbe trattato di una “indecente chiacchierata” di spogliatoio di Gianello con Cannavaro e Grava che, peraltro, l’hanno sempre smentita. Nessun illecito. La sentenza della Corte di giustizia federale taglia corto: “Il fatto non sussiste e conseguentemente esclude la responsabilità oggettiva della S.S.C. Napoli”.
La sentenza della Corte di giustizia federale non è appellabile. Cioè la pubblica accusa (Palazzi) non può appellarsi a un terzo grado di giudizio. Il processo è concluso. Cinque ore di Camera di consiglio hanno portato a una giusta conclusione. Pare che il presidente De Laurentiis abbia emesso un urlo di gioia quando è stato informato della decisione dall’avvocato Grassani, difensore del Napoli che ha colto in questa occasione un grande successo. Si deve anche dire che la partecipazione dello stesso presidente al dibattimento e la sua garbata difesa della correttezza della società azzurra sono stati due elementi molto positivi.
Per tre giornate, il Napoli ha subito in classifica la penalizzazione dei due punti. Per tre giornate, Cannavaro e Grava non hanno potuto giocare. Non ci sarà rivalsa per il danno sofferto. La vicenda è chiusa. La squadra, poi, ha risposto alla grande con tre vittorie consecutive. Ora la classifica sorride agli azzurri. Secondo posto alla pari della Lazio, -3 dalla Juventus capolista, +4 sull’Inter, +7 sulla Fiorentina.
Era soprattutto insopportabile che il Napoli dovesse scontare la penalizzazione inflitta dalla Disciplinare due anni dopo il “presunto reato”, in un altro campionato e in una situazione completamente diversa non solo di classifica. Entro trenta giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza della Corte di giustizia federale che faranno completa luce sulla vicenda che ha ingiustamente colpito il Napoli per un mese. De Laurentiis ha anche sostenuto che, nel tempo, sarebbe stata una ingiusta “macchia” sugli almanacchi del calcio l’asterisco della penalizzazione, ora cancellato.
Sulla sentenza definitiva della Corte di giustizia federale, che può essere definita storica, si discuterà molto e saranno fatti “paragoni” con altri “casi” del calcioscommesse. Ma era già “ridicola” la penalizzazione inflitta al Napoli per “par condicio” con altre situazioni. Il fatto è che, per il Napoli, non è esistito alcun reato, come precisa la Corte di giustizia federale (“il fatto non sussiste”).
Si riprende in campionato con altro spirito. A conferma della lealtà e della sportività azzurra ci attendiamo sul campo atteggiamenti irreprensibili della squadra, tecnico e giocatori, per riaffermare uno stile vincente. Cancelliamo anche Pechino. Tendiamo la mano agli avversari in ogni situazione. Simpatici a tutti.
Fonte: Il NApolista.it
La Redazione
M.V.
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