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Carpisa Yamamay, un brindisi con lo sport napoletano

Festeggiati atleti e dirigenti di calcio, basket, pallanuoto e motonautica

Il marchio Carpisa che insieme alla Yamamay sponsorizza in numerose discipline sportive, ha festeggiato al «Matì» atleti, dirigenti e tecnici, Una serata per brindare e scambiarsi gli auguri. Presenti il campione di offshore Diego Testa, il coach dell’Acquachiara Maurizio Mirarchi con i giocatori Mattiello, Scotti Galletta, capitan Ferrone, Guidaldi e gli altri. E, anche se con le stampelle, non è voluta mancare la nazionale di sci Chiara Carratù. L’Ischia calcio è poi giunta al gran completo assieme al sindaco Ferrandino, il presidente Prospero, il dirigente Crisano, il coach Mandragola e i giocatori Scarlato, Manzo e Sarli. Presente lo sciatore Mauro Ramirez mentre, in rappresentanza del calcio femminile, c’erano il tecnico Marino oltre alla Pirone, Basile e Canonico.
Inevitabile durante la serata una domanda: la Carpisa Yamamay porta fortuna? La risposta è di Luciano Cimmino capostipite e fondatore dei marchi: «Sembra proprio di sì. L’Ischia calcio è primo nel suo girone di serie D, l’Acquachiara neo promossa è terza nella A1 di pallanuoto, la squadra di calcio femminile in A2 è capolista nel girone e il Ciss Napoli Basket in carrozzina punta alla A2: e sono tutte squadre che ad oggi detengono l’imbattibilità interna».
Ma come nasce il binomio Cimmino-sport? «Non ho mai praticato sport agonistico, ma sono sempre stato nell’ambiente. Ricordo quando andavo a vedere il Napoli allo stadio Della Vittoria al Vomero, dove abitavo da ragazzino. Il mio primo abbonamento al Napoli è del 1956 e ricordo benissimo quando per via Luca Giordano incontravo i giocatori che passeggiavano. Spesso vedevo Beato al bar Sangiuliano e mio nonno mi accompagnava agli allenamenti della squadra. Grande frequentazione anche con Bruno Pesaola, amico di famiglia. Appena mi è stato possibile ho così sponsorizzato lo sport, a quello che punta anche al sociale».
Certamente la Carpisa Yamamay aiuta in maniera concreta gran parte dello sport napoletano e in futuro potrebbe anche gestire qualche grande impianto della città. Esperienza già affrontata a Busto Arsizio, dove è stato costruito un palasport per 5000 persone.

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