Un giorno atteso una vita. Il Carpisa Yamamay dalla A2 alla finale di Coppa Italia: un risultato mai realizzato in passato. Nell’anno d’oro della loro storia le ragazze del presidente Lello Carlino provano così a vincere quella Coppa che solo qualche settimana fa sembrava un miraggio. E del resto le eliminazioni di squadre blasonate come Lazio e Torres ha trasformato l’avventura in un qualcosa di unico.
Oggi alle 15.30 sul campo Anco Marzio di Ostia mare (sintesi tv lunedì 4 giugno alle 16.40 su Raisport1) e alla presenza del nuovo ct della Nazionale donne, Antonio Cabrini, si gioca Napoli-Brescia che assegna la coccarda tricolore sulla maglia della prossima stagione. La coincidenza è suggestiva con il… Carpisa che sta seguendo le orme del Napoli di De Laurentiis, trionfatore in Coppa il 20 maggio scorso. Coincidenza ancora più suggestiva: il Napoli del 1962 vinse la Coppa dopo aver conquistato la promozione dalla B alla serie A.
L’avversario è comunque di valore assoluto: è il Brescia quarto in serie A quest’anno e club attrezzato a vincere lo scudetto e che parte favorito. Eppure le speranze delle «tartarughine» del tecnico Peppe Marino esistono: con le campionesse d’Italia del Torres in semifinale Napoli ha vinto ai rigori dopo aver rimontato dallo 0-2 al 2-2 nei tempi regolamentari.
E a tifare Napoli saranno in tantissimi. Da ieri oltre 500 tifosi sono a Ostia. Al Carpisa Yamamay anche gli auguri del capitano del Napoli, Paolo Cannavaro, che ha alzato la Coppa due settimane fa a Roma. Così come le istituzioni della città che hanno già promesso per la prossima stagione l’uso dello stadio Collana ristrutturato per l’A1.
«Le ragazze si sono allenate bene e sono motivate – spiega il tecnico Marino – siamo al completo e questo è importante. Per noi questa finale è un sogno, che può essere coronato solo con tanta determinazione. Siamo consapevoli delle qualità del Brescia che è un’ottima squadra; ma in una finale è giusto provare a fare il massimo, senza paura, con convinzione e credendoci fino alla fine».
Ad Ostia ci sarà la società al gran completo, a iniziare dal presidente Carlino che, dopo la delusione della mancata promozione in Lega Pro dell’Ischia Calcio, vuole riscattarsi con l’altra sua creatura nata dal nulla e diventato oggi il club di calcio femminile più forte del centro-sud.
«Sabato scorso ho vissuto una giornata incredibile, coronata dal successo contro le campionesse d’Italia della Torres – ha spiegato emozionato il patron Carlino – ho rivisto quel calcio che a me piace tanto e che è difficile trovare in campo maschile. Vincere questo trofeo ci ripagherebbe dei tanti sacrifici fatti in questi anni, soprattutto dalle ragazze. Sono certo che se il nostro progetto potesse proseguire portando finalmente la squadra a Napoli, ne trarrebbe giovamento tutto il movimento femminile del meridione, visto che saremo l’unica squadra del Sud in A1. Il nostro marchio ancora una volta si sta dimostrando vincente, dopo i successi nella pallavolo e pallanuoto e quelli passati nel basket e motonautica».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il dg Italo Palmieri: «Comunque vada, aver dimostrato che Napoli è in grado di dare così tanto al calcio femminile rappresenta già una nostra grande vittoria. Al di là del risultato agonistico, ci inorgoglisce inoltre l’attenzione dei tifosi, attratti dalla passione e dalla semplicità che ci sono nel nostro mondo. In fondo in questi diciotto mesi abbiamo un po’ vissuto un miracolo sportivo, frutto comunque di professionalità e tanto lavoro».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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