Ha detto no ai grandi club del Nord Italia, a una super carriera da bomber nazionale, anche a un po’ di notorietà in più. Valeria Pirone ha avuto ragione da vendere e domani festeggia le 200 partite con la maglia del Napoli di calcio femminile. La ragazzina ribelle di Torre del Greco, oggi, a soli 24 anni, è diventata la leader del Carpisa Yamamay in serie A. È arrivata nel 2004, ad appena 16 anni ed è subito entrata nel giro della nazionale. Ha giocato in serie C con il Napoli, quando poteva essere già una stella della A, poi tre promozioni fino alla massima serie. «Era quello che volevo, quello che desideravo – spiega Valeria -. Porto Napoli e questa squadra nel cuore e voglio giocare ancora tanti anni in questo club».
Il presidente Carlino se la coccola e domani sarà al Collana (si gioca Napoli-Torino, ore 14.30) per consegnarle una targa-ricordo prima dell’inizio della partita. La Pirone in questi otto anni in maglia azzurra ha firmato anche 145 reti, 9 quest’anno, che hanno contribuito a spingere il team del tecnico Marino al 5° posto in classifica, non lontana dalla zona Champions League.
Sanguigna e ribelle, il bomber delle 200 partite nel Napoli ha iniziato da anni una vera e propria battaglia per portare in calcio femminile nel Sud Italia all’attenzione nazionale. «Abbiamo iniziato dalla serie C e oggi siamo tra le cinque squadre più forti del campionato. Potevamo arrivarci un anno fa, se fossimo stati ripescate, ma ci siamo riuscite lo stesso e oggi non facciamo sconti a nessuno». Grintosa, profetica, la storia del mancato ripescaggio Valeria non l’ha mai mandata giù: «Le istituzioni sportive hanno sbagliato – disse la Pirone un anno fa –, Napoli merita la serie A e lo dimostreremo sul campo». Detto fatto, è arrivata la promozione e, adesso, anche un torneo di alta classifica. E poi c’è l’imbattibilità interna del Napoli che è un po’ il suo vanto: «Ogni tanto me lo ricordano: non perdiamo in casa da oltre due anni. E vogliamo continuare ancora per molto tempo. Vuol dire che dalle nostre parti non ci piace perdere».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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