Credevano di giocare una semplice amichevole di calcio femminile. E invece sono rimaste spiazzate dall’ospitalità, al punto che il tecnico del Paris Saint Germain femminile, Farid Benstiti, ringraziando i dirigenti partenopei ha scherzato così: «Ma io non so se riusciremo a pareggiare la vostra accoglienza quando verrete a Parigi…».
Insomma il «primo gol» è del Carpisa Yamamay che per la prima edizione del Trofeo Città di Napoli ha invitato al Collana la squadra top del momento. «Avevano da poco acquistato la fuoriclasse Usa, Lindsey Horan – racconta il dg Italo Palmieri – e per noi era importante confrontarci con il top dell’organizzazione mondiale. Qualche telefonata e amici comuni hanno permesso di mettere in piedi questa amichevole».
Una tre giorni anche culturale e di accoglienza. A partire dal welcome-party organizzato all’aeroporto nel ristorante dei Fratelli La Bufala una volta scese dall’aereo. Poi una sgambata al Collana per saggiare il terreno e serata di gala al Bertolini’s Hall con ospiti d’onore i campioni Franco e Pino Porzio, Massimiliano Rosolino e Diego Occhiuzzi. Qualche brindisi e un po’ di goliardia, complici anche gli inni della Marsigliese e di Mameli cantati a squarciagola. Ieri un convegno all’istituto Grenoble sul calcio femminile con il console francese Christian Timonier, l’assessore allo sport Tommasielli, i dirigenti Carpisa Luigi Panza, Italo Palmieri, Peppe Marino, Carlo Ruosi. Presente anche Enrico Fedele da sempre vicino alla società di Raffaele Carlino e l’angelo custode del team Marco Zucco. Oggi saranno ricevute a palazzo San Giacomo da alcune autorità cittadine.
«Stiamo respirando un clima formidabile. Quando si parla di Italia all’estero si pensa a Roma, ma questo è un grandissimo errore. Napoli è stupenda – parola di Sophie Perrichon, direttore amministrativo dell’equipe francese – per molte delle nostre ragazze è il primo viaggio all’estero ed è un’esperienza che resterà indelebile». I soldi dello sceicco Al-Thani? Non sono un’esclusiva tutta maschile. «Il Psg è un club che va al di là della squadra – continua – è in costante crescita, dai bambini fino al top». Dimostrazione è l’ingaggio di Lindsey Horan, una delle più forti calciatrici. «Giocare per il Psg è come vivere un sogno – dice l’atleta statunitense – ma è la cultura del calcio europeo che mi affascina». Intanto Perrichon e Horan si godono il mare di Napoli: «È la cosa che più ci ha colpito in queste poche ore di permanenza». E il ristorante Salvatore a Mergellina, che le accudisce, fa il resto con pasta e orata grigliata. Il pranzo è finito, il pullman chiama, resta l’ultimo interrogativo: Lavezzi? «Sapevamo che venendo a Napoli ci avreste chiesto di lui – conclude la Perrichon – è un gran giocatore». «Peccato per l’infortunio – aggiunge l’americana – personalmente non lo conosco ma sono sicura che si riprenderà presto».
E per fargli sentire maggiormente la vicinanza dei napoletani gli consegnerà la casacca numero 22 della Carpisa Yamamay donata al capitano del Psg nel corso dell’amichevole disputata ieri sera.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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