Fuochi d’artificio, trombette da stadio, clacson, bandiere. Ha aspettato che Hamsik sollevasse la Coppa e poi, all’unisono, il popolo del Napoli ha iniziato il suo rito di gioia. Nel giro di pochi minuti le strade fino a poco prima deserte si sono riempite di gente di tutte le età con la festa negli occhi, entusiasti come capita di vederli solo in occasione delle grandi vittorie della squadra di casa. E allora eccola, la festa tanto attesa. Celebrata ovunque, in ogni modo purché fragoroso. Non era ancora scoccata la mezzanotte e già via Caracciolo, luogo simbolo dei festeggiamenti della tifoseria azzurra, era letteralmente presa d’assalto da un numero enorme di motorini con conducente e passeggero (ma anche passeggeri) rigorosamente senza casco, auto che sfrecciavano a manetta e lampeggianti accesi. Uno stadio gigante fuori dallo stadio, costellato delle figure tipiche delle celebrazioni di piazza cittadine. Dai venditori ambulanti di birre e coca – cola alle bancarelle di bandiere giganti con ogni genere di stemma e incitazione al Napoli, non mancava proprio nessuno.
Il giro, storico, era sempre lo stesso: da ogni angolo della città, tutti a piazza Vittoria per poi percorrere via Caracciolo e la Riviera continuando a girare senza sosta e possibilmente urlando a squarciagola, con l’effetto finale di un unico urlo così forte che si sentiva fin da via dei Mille. Per strada, del resto, c’era di tutto: dalle coppie di anziani alle famigliole con neonati passando per le comitive di amici nessuno si è voluto perdere lo spettacolo più bello della serata, quello del tripudio collettivo esploso come il tappo di champagne di una bottiglia agitata a lungo, molto a lungo. Tra questi anche tanti turisti arrivati in per il ponte e pronti a diffondere le immagini di una Napoli finalmente positiva, entusiasta e canterina. Non di meno del resto lo spettacolo offerto da Piazza Trieste e Trento e via Toledo, dove il meno che ti poteva capitare era di finire “innaffiato” di spumante se non peggio di ritrovarti direttamente nella fontana del Carciofo, dove direttamente dai Quartieri Spagnoli e non solo si sono tuffati a «cofaniello» centinaia di giovanissimi in preda al delirio da Coppa Italia. E poi, ancora, tra i baretti di Chiaia, a piazza Dante, a piazza dei Martiri, piazza Vanvitelli, piazza del Gesù, via Marina, piazza Garibaldi. Ovunque in città balli, canti, lacrime e tanta, tanta felicità fino a tarda notte, con l’obiettivo di aspettare a tarda notte il rientro dei campioni in città. La Coppa arriverà solo martedì.
fonte: il mattino
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