Caro Leo,
ti scrivo a poche ore dal match tra Napoli e Barcellona, a poche ore dal momento che giocherai per la prima volta nella casa del Dio del calcio, specialmente per argentini e napoletani, ovvero nella casa di Diego Armando Maradona.
Dalle tue stesse parole si evince che sei emozionato di giocare a Fuorigrotta: ”Sono entusiasta di giocare al San Paolo, sarà una grande esperienza. Conosco i napoletani, ne ho parlato con Lavezzi”, ma se mi permetti, vorrei descriverti, in minimissima parte, come siamo noi napoletani.
Non voglio fare il portavoce dei tifosi del Napoli, ma voglio solo aprirti una piccola finestra sul mondo contorto di un tifoso azzurro.
Prima di tutto, noi non tifiamo una squadra, ma l’amiamo in maniera infinita e inscindibile come ogni vero amore ti porta a fare. Non so se succede anche a Barcellona, ma qui l’andamento della squadra riflette in maniera decisiva sulla vita di ogni partenopeo. Quando vince il Napoli cambia la giornata di ognuno di noi: si vive la vita con più ottimismo, ci si sveglia con il sorriso, ci si dimentica di problemi molto più importanti o si ha più forza nell’affrontarli.
Certamente, penserai che siamo pazzi e che stiamo parlando sempre di calcio e quindi di uno sport, ma we come from Napoli e non ci sono altre spiegazioni che tengano. Non dico che ci devi capire perché a volte non capiamo neanche noi stessi, ma cerca di comprendere che il Napoli è la nostra metafora di vita.
Tramite il Napoli cerchiamo di ottenere quelle rivincite che nella nostra vita da persone comuni non possiamo ottenere: battere le grandi squadre del nord, soprattutto la Juve, per rivalerci dei soprusi, delle offese subite per secoli, per gridare con forza che ci siamo, che siamo vivi e che non ci abbatteremo mai.
Non appena il sorteggio decretò la sfida contro di voi, il nostro primo stato d’animo fu di profondo scoraggiamento perché obiettivamente siete troppo più forti di noi, ma un secondo dopo pensammo: ”Che bello, Messi al San Paolo!”.
Siamo un popolo che accoglie tutti indistintamente, anche il nostro golfo vedendolo dal mare sembra che ti abbracci, e accoglieremo, come abbiamo fatto già ieri (CLICCA QUI), anche te perché la tua prima volta al San Paolo sarà un evento che rimarrà scritto nei libri della storia del calcio.
Si caro Leo, abbiamo tanta voglia di vederti sul campo che ha visto le giocate del calciatore più grande della storia del calcio.
Saremo emozionatissimi di rivedere un grandissimo dieci argentino al San Paolo, ieri hai solo assaggiato l’aria del San Paolo (CLICCA QUI), ma we come from Napoli e quindi ti fischieremo ad ogni tuo tocco di palla, ad ogni tuo scatto ti fischieremo perchè prima di tutto per noi c’è l’amore per il Napoli e poi l’amore per il calcio.
Se dovessi fare un goal dei tuoi, speriamo vivamente di no, ci alzeremo e ti applaudiremo perché sappiamo riconoscere i grandi calciatori e le grandi giocate.
Carlo Leo, con i tuoi 6 Palloni d’Oro, con le tue 4 Champions League, le tue 10 Liga e le tue 3 Coppe del Mondo per Club sei geniale, ma we come from Napoli e innalzeremo le nostri voci per cercare di dare una mano ai nostri ragazzi e per cantare con tutto il nostro fiato in corpo: ”We come from Napoli …….!”
Di WILLIAM SCUOTTO
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