Lui c’era, in ciascuno dei sei precedenti del Napoli nell’allora Coppa dei Campioni. Stasera, Salvatore Carmando (nella foto), storico massaggiatore degli azzurri, amico e confidente di Diego Armando Maradona, guarderà in tivù la sua squadra del cuore contro il Manchester City: «E mi piangerà il cuore, avrei potuto essere lì. Credevo di potermi rendere ancora utile, ma preferisco evitare polemiche. Certo, resto tifoso del Napoli e tifoso dei tifosi del Napoli, loro sono davvero unici». A Madrid, nel giorno dell’esordio in Coppa dei Campioni, però, non potevano essere al Bernabeu: «Si giocò a porte chiuse, in un atmosfera irreale – ricorda Carmando -. Al ritorno il San Paolo fu una bolgia. Peccato per il 2 0 fallito da Careca, avremmo potuto eliminare il grande Real». Ancor più amara la sconfitta di Mosca ai rigori: «Se Maradona fosse stato bene e avesse giocato dall’inizio, l’avrebbe vinta da solo. Partite del genere lo caricavano, si esaltava quando giocava in campo internazionale». Stavolta, però, il Pibe avrà il cuore diviso a metà tra il Napoli e suo genero Aguero: «Macchè – continua Carmando -, tiferà per gli azzurri. Non ho dubbi. Lui amava la maglia come nessun’altro, non ha dimenticato i sette anni trascorsi qui».
La Redazione
C.T.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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