Trentotto di Napoli. Una vita, la sua vita. Un amore sempre vivo, una fiamma sempre accesa. Salvatore Carmando, Sasà, lo storico massaggiatore dei due scudetti, della Coppa Uefa e della Supercoppa Italiana, l’amico di Diego, ieri era al San Paolo, ha salutato calorosamente il presidente De Laurentiis. «Non ho dubbi sul mio regalo per i settant’anni: lo scudetto del Napoli, il terzo nella storia. Il Napoli può farcela, De Laurentiis è un grande presidente, Benitez un allenatore di carisma e la squadra è forte, completa. Sì, questo può essere l’anno giusto». Doppietta di Higuain: l’argentino è tornato al gol, il feeling degli argentini è sempre speciale con Napoli? «Assolutamente sì. Tutti gli argentini a Napoli hanno fatto sempre bene. E lo farà anche Higuain. Un attaccante forte, uno dei migliori al mondo. Anche Diego parla sempre benissimo di lui, me lo ha ricordato la scorsa settimana al telefono quando era in Italia…». Già, Diego: ci racconta qualcosa di quegli anni… «Gli aneddoti sono tanti. Ne racconto uno che serve a far capire la forza unica di Diego. Prima di Napoli-Juve quando si avvicinò per baciarmi sulla fronte mi disse ”oggi vinciamo 1-0 e segno io su punizione”. Andò proprio così». Il bacio sulla sua fronte prima delle partite, ci spiega come nacque? «L’idea nacque in Messico, dopo che Diego vinse i mondiali con l’Argentina e ieri ero lì con lui, come massaggiatore di fiducia. Tornammo a Napoli e ripetè sempre quel gesto». I due scudetti, quali sono i primi ricordi che le vengono in mente? «La festa al San Paolo, in città, la gioia dei napoletani, le lacrime dei giocatori, da Giordano, a Bruscolotti. E poi la festa sulla nave: ricordo che Massimo Troisi si divertiva molto con le mie battute e mi disse: ”Lo sai che sei un grande comico, più bravo di me?”». E poi? «La prima vittoria a Torino contro la Juventus, un 3-1 indimenticabile. Negli spogliatoi facemmo il gavettone al presidente Ferlaino, poi quanto tornammo in aereo a Capodichino trovammo una folla enorme». La monetina di Bergamo, episodio decisivo per il secondo scudetto? «Di questa storia se ne è parlato fin troppo. Io feci la cosa giusta, Alemao venne colpito alla testa, lo feci stendere e gli curai la ferita. Preferisco parlare d’altro». Ecco, allora racconti qualche altro episodio degli anni d’oro con Diego? «Più che un episodio, voglio ricordare quel Napoli. La squadra era fortissima, andava convinta su ogni campo e vinceva. Questa era la grande forza del Napoli. Diego era il numero uno e c’erano tanti altri campioni. Careca in quel periodo era il secondo giocatore più forte del mondo dopo Maradona». Il Napoli di De Laurentiis e Benitez può ripetere i vostri successi? «Sono convinto di sì. Il Napoli può vincere lo scudetto e andare avanti in Champions. Il presidente De Laurentiis ha fatto una grande programmazione in questi anni e ha messo su una società modello. Benitez è il vero fuoriclasse, ha carisma e tranquillità». Ma il suo amico Diego sogna la panchina azzurra… «Spero sempre che i sogni di Diego possano avverarsi. Ma questa cosa non voglio commentarla. Il presidente De Laurentiis sa bene quello che fa e le sue scelte sono sempre giuste». Hamsik, uomo simbolo e capitano: che ne pensa? «Hamsik è un campione, un ragazzo serio, un grande professionista e ha grandi numeri. Per me è il presente e il futuro del Napoli. Però vorrei anche incoraggiare Cannavaro, Paolo lo merita, in questi anni ha fatto anche lui la storia del Napoli. Si riprenderà e si farà valere. Spero possa segnare presto un gol e sbloccarsi».
Fonte: Il Mattino
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