Interviene nella trasmissione di Radio CRC “Si gonfia la rete” il noto cronista Fabio Caressa, una delle voci che, nel 2006, ci ha accompagnato nel trionfo ai Mondiali di Germania. Per i lettori di iamnaples riportiamo le battute della breve intervista tenutasi tra Fabio e Raffaele Auriemma:
Fabio, cosa ne pensi dell’attuale status del calcio italiano?
“Penso che siamo in un momento in cui una svolta è più che necessaria. La tradizione alla quale siamo legati si mostra ancora una volta: salvarci in “calcio d’angolo”. Un esempio recente è la rimonta dell’Inter contro il Bayern, che fa sì che un vessillo italiano rimanga nella competizione europea. Serve, in ogni caso, più ottimismo.
Tra le innovazioni di cui parlavo prima faccio riferimento alla legge sugli stadi, alla chiarezza sui prati dei campi di calcio, all’incentivo nell’utilizzare allenatori giovani”.
Il calcio italiano è ancora il più bello del mondo?
“Avremo delle certezze per dirlo solo in futuro. Ora come ora ci sono molte cose che non vanno. Il settore giovanile ha bisogno di rinnovamento. Ai ragazzi si insegna ad affrontare lo sport con malizia: vengono nascosti i palloni per far perdere tempo e così via… Anche già i Berretti, per esempio, vengono proiettati verso il mondo agonistico di alto livello con precetti sbagliati”.
Il calcio italiano è esterofilo?
“Io credo che un giocatore merita la prima squadra se dimostra di averne la stoffa. A prescindere dalla nazionalità. Se c’è qualcosa che voglio aggiungere è che bisogna essere abituati a portare i ragazzi delle giovanili in prima squadra. Purtroppo, invece, nelle attuali dinamiche sportive conta solo la corsa alla vittoria: non è importante la maturazione di un ragazzo, ma c’è la deleteria tendenza a sfruttarlo per vincere una partita in campionato. Questa è una posizione molto miope”.
Dove può arrivare il Napoli?
“La compagine partenopea può raggiungere un buonissimo –a mio parere- terzo posto. Per obiettivi più alti bisogna aspettare gli sviluppi del derby tra Milan e Inter”.
La Redazione
M.S.
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